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P.a. Manifestazione oggi a Roma contro il Decreto Legislativo sul riordino delle Camere di Commercio italiane

Pubblicato il 29 Set, 2016

Roma, 29 settembre 2016 – Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs in prima linea contro il Decreto Legislativo licenziato dal Governo nelle scorse settimane sul riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio italiane. Le tre sigle prenderanno parte oggi a Roma alle ore 13.00 in Piazza di Pietra alla mobilitazione indetta congiuntamente con le sigle del pubblico impiego Cgil Cisl Uil. La protesta, preceduta da due ore di assemblea nei luoghi di lavoro, contro le misure previste dallo schema del Dlgs sulla centralizzazione del sistema camerale, la drastica riduzione delle aziende speciali, delle società partecipate e di sistema e la cancellazione dei servizi di promozione del territorio e delle economie locali e il conseguente taglio del personale. «Il Governo sulla riforma del sistema camerale deve cambiare rotta» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice. «La riduzione annuale del 50% dei finanziamenti prevista dal Decreto Legislativo rischia di vanificare un patrimonio professionale di eccellenza che a livello locale sostiene le imprese e i sistemi produttivi» ha stigmatizzato il sindacalista. «La richiesta dei sindacati di categoria Fisascat Filcams e Uiltucs verte sull’urgenza di integrare il Decreto Legislativo stabilendo una norma sulla la titolarità in capo ad Unioncamere ad avviare il confronto con i sindacati sulla razionalizzazione delle risorse affinché la riforma del sistema camerale non si traduca meramente con la drastica riduzione dei diritti e la perdita di posti di lavoro» ha spiegato Dell’Orefice sottolineando in particolare che «i dipendenti delle Unioni Regionali e delle Aziende Speciali, ai quali viene applicato il contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi, anche in ragione della natura e delle caratteristiche dimensionali delle imprese, non hanno accesso all’utilizzo della cassa integrazione né dei contratti di solidarietà». «Sarà dunque necessario rendere possibile l’applicazione degli ammortizzatori sociali e prevedere il rempiego dei lavoratori in esubero, anche in ragione delle professionalità e dei processi di riqualificazione professionale, nelle attività di cui alle nuove funzioni assegnate alle Camere di Commercio attraverso specifiche e idonee previsioni normative» ha concluso il sindacalista Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, oggi pomeriggio in audizione alla X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, depositeranno una memoria con le rivendicazioni sindacali sulla esigibilità della tutela occupazionale.

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