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Primo Maggio. Furlan: Tenere aperti domani i centri commerciali non fa salire i consumi. Serve aumentare salari e pensioni

Pubblicato il 30 Apr, 2017

30 aprile 2017 – “La battaglia fatta dal sindacato a Serravalle è stata molto giusta perché ha ricordato che il lavoro è al servizio della crescita dell’uomo e non il contrario. Questa costrizione al lavoro festivo è l’antitesi del valore sociale del lavoro stesso. Far lavorare a Natale, Pasqua ed il Primo Maggio‬ nei centri commerciali, oltretutto, non fa salire i consumi nemmeno dello zero virgola. I consumi degli italiani potrebbero salire, semmai, se il governo facesse una riforma fiscale che rendesse più pesanti le pensioni e le buste paga. Altro che tenere aperti gli outlet ed impedire ai lavoratori di vivere la domenica in famiglia”. Lo ha sottolineato oggi la Segretaria Genere della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista ad “Avvenire” alla vigilia del Primo Maggio e della manifestazione sindacale domani a Portella della Ginestra. “Condivido in pieno il messaggio dei giorni scorsi dei vescovi italiani. Il lavoro va ben oltre il suo valore economico, perché è indissolubile dalla persona e dalla sua dignità. Lavorare significa non solo procurare sostentamento per sé e per la propria famiglia, ma anche partecipare alla comunità. Ha un fondamentale valore sociale. Ma quando non c’è oppure sottrae la persona ai valori della famiglia e della comunità viene meno ai propri principi. A partire dal primo articolo della nostra Carta Costituzionale. Il lavoro è il dna dei valori di una comunità e della persona perché racchiude in sé anche i concetti di solidarietà, giustizia, eguaglianza e crescita di un Paese”.

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