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Amianto. Farina: “Dopo Pomezia bisogna decidere l’obbligo della bonifica”

Pubblicato il 9 Mag, 2017

Roma, 9 maggio 2017- “Il rogo di Pomezia pone con evidenza l’urgenza di rompere gli indugi: bisogna decidere l’obbligo della bonifica dell’amianto in tutte le strutture produttive, in tutte le coperture edilizie, con particolare urgenza nelle aree ad elevato rischio sismico e rischio idrogeologico”. Lo dichiara in una nota il Segretario Confederale della Cisl, Giuseppe Farina. “Il tetto di amianto del capannone dello stabilimento di Pomezia- continua Farina- era, secondo le informazioni disponibili, a norma di legge, in quanto la copertura in cemento amianto era stata incapsulata, cioè le fibre di amianto non potevano disperdersi nell’aria e quindi non costituivano un pericolo. Ma l’evento catastrofico dell’incendio dello stabile ha frantumato e quindi reso possibile la dispersione delle fibre di amianto nell’atmosfera. Per fenomeni diversi, anche nel caso delle abitazioni crollate nelle aree dei sismi più recenti, abbiamo avuto una consistente dispersione di fibre di amianto che rendono tuttora più difficile e rischiosa la rimozione delle macerie e quindi allungano i tempi della ricostruzione. Per questi motivi, per coperture che, tra l’altro, ormai, mediamente hanno una vetustà di oltre 40-50 anni, la politica, il Governo ed il Parlamento devono assumere il coraggio della decisione dell’obbligo della rimozione, bonifica e smaltimento in sicurezza dell’amianto. Con la gradualità necessaria, con le priorità legate al livello di rischio e di vetustà, bisogna prendere la decisone dell’obbligo della rimozione definitiva e bonifica dell’amianto”. “La Presidenza del Consiglio che deve emanare i provvedimenti del Piano nazionale amianto- conclude Farina- deve assumere questa decisione con coraggio e determinazione, supportato da tutte le forze politiche e dagli altri livelli istituzionali”.

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