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Legalità. “Approvare la riforma del codice antimafia. Importanti le parole del Ministro dell’Interno”

Pubblicato il 15 Mag, 2017

15 maggio 2017. “Importanti le parole del Ministro dell’Interno, On. Marco Minniti, pronunciate mercoledì 10  relativamente alla necessità di approvare la legge di riforma del Codice Antimafia e, nel condividerle, rinnoviamo l’appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché, nel pieno rispetto della loro autonomia, accolgano questo monito”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa di Acli, Arci, Avviso Pubblico, Centro studi Pio La Torre, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Legambiente, Cigl, Cisl, Uil, SOS Impresa. “Il Testo approvato alla Camera dei deputati, dopo un lungo ed impegnativo confronto, -prosegue la nota- ha definito una sintesi apprezzata da tutti in quanto offre modalità e strumenti più incisivi per contrastare in maniera più efficace il fenomeno mafioso, anche di criminalità economica e corruzione per i quali i sequestri e le confische aumentano. Auspichiamo pertanto un senso di responsabilità da parte delle forze politiche al Senato nel portare a rapida approvazione la riforma del codice antimafia. Tre anni di tempo, tanti sono quelli passati da quando la legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro” fu calendarizzata alla Commissione Giustizia della Camera. Non possiamo più aspettare. Nel frattempo i fenomeni mafiosi, le confische ed i sequestri dei loro beni sono in crescita esponenziale e, se non gestiti adeguatamente, grazie anche ad un conforme potenziamento dell’Agenzia nazionale, rischiano di diventare un vero e proprio cappio al collo che strangola il Paese e le sue possibilità di crescita economica e di convivenza libera e democratica. Approvare la riforma del codice antimafia significa lanciare un chiaro e simbolico messaggio a tutto il Paese e, in particolare, a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati sul campo a contrastare le mafie e a favorire il riutilizzo sociale e produttivo dei beni e delle aziende confiscate. Solo unendo le forze sane, le istituzioni, la magistratura, la società civile e il mondo del lavoro, si può vincere questa importante e fondamentale sfida per la nostra Repubblica.

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