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Sanità. Concorso specializzazione medici: incomprensibile ritardo pubblicazione bando

Pubblicato il 4 Ago, 2017
Roma, 4 agosto 2017. “Migliaia di medici, circa 15 mila tutti gia’ abilitati alla professione, attendono da mesi di conoscere quali saranno i criteri, i tempi e le modalita’ della selezione per l’ingresso nelle scuole di specializzazione”.  L’allarme lanciato dalla  dal Coordinatore nazionale giovani medici Cisl, Marcello Petrini.  “E’ davvero incomprensibile il ritardo della pubblicazione da parte del Miur del bando per il concorso per le Scuole di Specializzazione di Area Medica 2016/2017. Sarebbe bene che il Ministro dell’istruzione facesse chiarezza sui tempi e sulle modalita’ di questa importante selezione che riguarda il futuro di migliaia di giovani medici”.
“Negli ultimi anni il concorso si e’ svolto regolarmente a luglio per poi prendere servizio ai primi di novembre . Quest’anno e’ tutto fermo. Si parla di una graduatoria unica, dell’accentramento delle prove su poche e grandi sedi, oltre a nuovi criteri di accreditamento per le sedi delle Scuole. Ma per una serie di circostanze tuttora poco chiare il concorso non e’ stato ancora bandito dal Miur e tutto e’ immerso nelle nebulosita’ ministeriali. Si è aggravato l’imbuto formativo (da noi già evidenziato qualche anno fa) che esclude dall’accesso alle Scuole di Specializzazione molti giovani colleghi neo-abilitati. Quest’anno sarà probabilmente anche un concorso “record”, nel senso negativo del termine, per il rapporto tra ammessi e non ammessi, che potrà avvicinarsi alla (s)proporzione di un ammesso su 3 candidati. Per chi rimane fuori si prospetta un anno di disoccupazione o di sotto-occupazione nell’attesa di un nuovo concorso.  Nel frattempo mancano specialisti e medici di medicina generale per fronteggiare il pensionamento di molti colleghi.
Ecco perche’ abbiamo bisogno di regole chiare e stabili. Il giovane medico specialista è forse l’unica figura professionale italiana che deve superare due selezioni nazionali lungo un percorso formativo di dieci-undici anni.  
Vogliamo inoltre sottolineare un ultimo aspetto, di natura tecnica ma non per questo meno importante: il futuro bando deve assegnare un tempo congruo, ai futuri specializzandi, per programmare il proprio trasferimento nella sede in cui prenderanno servizio. Non dimentichiamoci che a molti giovani colleghi sono richiesti spostamenti di centinaia di chilometri che non possono essere effettuati, per ovvie ragioni, in pochi giorni.
Stiamo chiedendo molti sacrifici ai giovani medici, non possiamo dimenticarci dei loro diritti” 
 

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