6 settembre 2017. “La Fim al fianco di chi, tutti i giorni, combatte per costruire lavoro e partecipazione”. Le parole del Segretario generale della Fim, Marco bentivogli, in occasione della chiusura, stamattina presso Cleprin l’ azienda simbolo della lotta al racket, del Campo Scuola Giovani FIM Cisl impegnati da domenica scorsa nei terreni confiscati alla Camorra a Casal di Principe.
L’azienda, che lo scorso marzo ha riaperto a Carinola la nuova sede dopo che nellíestate 2015 un incendio doloso aveva distrutto il vecchio capannone di Sessa Aurunca, ha ospitato il dibattito sui temi dellíeconomia civile, della legalità e del lavoro tra il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, il titolare dellíazienda Antonio Picascia, Giuliano Ciano, Peppe Pagano e Simmaco Perillo del Consorzio Nuova Cooperazione Organizzata e il coordinatore dei giovani della Fim Cisl Andrea Donegà. Per Bentivogli “la cultura della legalità si costruisce con comportamenti concreti e con scelte coraggiose e radicali. Per la Fim è fondamentale anche cancellare l’idea che alcune volte tollera la coesistenza tra lavoro e illegalità: con l’illegalità non cíè democrazia e non cíè partecipazione; con la legalità, invece, si sente il profumo del lavoro, si respira aria buona e si vive la libertà. La Fim, impegnata nel costruire quotidianamente speranza tra le persone, ha puntato da tempo a valorizzare le buone notizie e le belle esperienze. Le ragazze e i ragazzi delle Terre di don Peppe Diana sono un esempio per tutto il Paese: per questo la Fim nella formazione dei propri quadri sindacali svolge percorsi e iniziative in luoghi significativi con persone simbolo dellíItalia che non si rifugia nel piagnisteo ma combatte tutti i giorni costruendo lavoro e partecipazione, facendo vincere la democrazia. Le nuove generazioni che hanno liberato queste realtà dalla camorra sono l’esempio che i giovani, carichi di valori e di energia positiva, possono dare la scossa al Paese. La Fim è per la democrazia sostanziale, quella fatta da persone che consapevolmente riprendono in mano la propria terra e il proprio futuro.”