Roma, 1 ottobre 2017. “Da quale pulpito si permette di attaccare il sindacato? Non accettiamo lezioni da chi viene candidato premier con 30 mila click” – così il Segretario generale della Fim Cis Marco Bentivolgi – nell’intervista a Rosalba Carbutti sul Quotidiano Nazionale questa mattina. “Certo dice – “vogliamo una legge sulla rappresentanza sindacale, più trasparenza facendo verificare da un ente terzo i bilanci come fa la Cisl, ma al di la di quello che dice Di Maio ci stiamo muovendo”. So bene – continua Bentivogli – “che il lavoro dei giovani è più difficile da rappresentare e anche che il lavoro del futuro non può essere affrontato coi temi delle grandi fabbriche. Pure le tutele non possono essere quelle del ‘900. Ma, detto e ammesso questo, non abbiamo bisogno della politica per riformarci”. Sull’attacco di Di Maio – il leader della Fim precisa: “diciamo che nessuna forza politica ha preso a cuore il lavoro” ma in questo caso ci attaccano anche prima di andare al governo, mancano totalmente di cultura politica. Si tratta di un Movimento – dice Bentivogli – “che non ha nemmeno uno Statuto democratico. E se il candidato premier al primo convegno sul lavoro usa un linguaggio autoritario significa che non vuole fare nulla”. Quando c’è un’eccessiva idelogizzazione del lavoro ciò significa una cosa sola: “a nessuno interessa davvero il tema. Mi aspetto qualche novità dai 5Stelle, invece sembrano figli sprovveduti della partitocrazia”- conclude.