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Costruzioni. Turri (Filca Cisl): ” Istat da fiducia alle imprese ma costruzioni vanno rilanciate”

Pubblicato il 26 Ott, 2017

Roma, 26 ottobre 2017. “Nonostante l’Istat, stia diffondendo i dati sulla fiducia delle imprese, e abbia generato un po’ di ottimismo nel Paese, dobbiamo purtroppo constatare come l’unico settore dove l’indice è invece in calo è quello delle costruzioni, a causa di una diminuzione delle aspettative sull’occupazione provocata da un peggioramento dei giudizi sugli ordini. Insomma, l’edilizia resta la cenerentola nel panorama economico nazionale”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Franco Turri. “Le costruzioni – prosegue – dall’inizio della crisi hanno perso ben 800 mila addetti. La Filca ha lanciato 7 proposte fattibili, in grado di rimettere in moto il settore ed il suo vasto indotto. 1) Incentivi – I diversi bonus funzionano, ma bisognerebbe renderli strutturati e più convenienti per chi li utilizza, riducendo il tempo per il rimborso o dando la possibilità ai cittadini di utilizzare subito il proprio credito, attraverso le banche o l’impresa che ha realizzato i lavori. Mettere in sicurezza edifici e territorio è certamente la “grande opera” più urgente ed importante per il Paese. 2) Infrastrutture – Il gap dell’Italia con l’Europa, e del sud del nostro Paese rispetto al nord, resta inaccettabile. È necessario far ripartire i cantieri fermi e mettere nero su bianco un progetto per ripensare la dotazione infrastrutturale nazionale. 3) Enti locali – Bisogna dotare gli Enti di personale qualificato e competente, in grado di utilizzare le innumerevoli opportunità di spesa. È inoltre necessario ridurre drasticamente le stazioni appaltanti. 4) Abusivismo – Non esiste abusivismo di necessità! Il governo dia un segnale forte: bisogna abbattere le costruzioni abusive, senza eccezioni. Sarebbe una grande lezione di legalità e giustizia sociale. 5) Regolarità e legalità – Nel settore c’è la più alta presenza di infiltrazioni malavitose, più pericolo per gli addetti (il 20% degli incidenti mortali sul lavoro avviene nei cantieri) e si registra la maggiore inosservanza di contratti e normative. Le nostre proposte: introduzione della Patente a punti, un sistema premiale per le imprese virtuose; maggiori controlli nei cantieri, per garantire il rispetto del contratto e l’applicazione del solo contratto dell’edilizia; ruolo maggiore affidato alla bilateralità ed agli Rlst, i rappresentanti per la sicurezza. 6) Pensioni – È necessario introdurre norme per consentire ad un numero maggiore di edili di andare in pensione prima, avviando così un salutare turn-over nel settore. Si consideri che il 33% delle vittime nei cantieri ha più di 55 anni, e oltre il 22% è ultra 60enne. 7) Contratto – Gli addetti del settore, un milione e mezzo, aspettano da più di un anno il rinnovo dei contratti. Le nostre controparti, a partire dall’Ance, riprendano quanto prima il confronto con i sindacati e si impegnino con senso di responsabilità alla stesura dei nuovi testi contrattuali. In questi giorni sono in corso assemblee in tutti i luoghi di lavoro: se entro novembre non saranno rinnovati i contratti ci sarà la mobilitazione del settore. È arrivato davvero il momento di un impegno serio e fattivo da parte di tutti i soggetti per il rilancio delle costruzioni. Trascurare un settore che rappresenta ancora l’11% del Pil nazionale è semplicemente sbagliato ed irresponsabile”, ha concluso Turri.

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