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Agroalimentare. Oggi la giornata di mobilitazione nazionale. Fai Cisl a Governo e Regioni: “Subito un confronto sul futuro del settore”

Pubblicato il 28 Ott, 2017

Catanzaro, 28 Ottobre 2017 – Si è svolta oggi la giornata di mobilitazione nazionale della Fai Cisl che ha visto lavoratori e delegati impegnati di fronte alle Prefetture di tutta Italia nella raccolta firme a sostegno di un’agenda di riforme in materia di previdenza, salari, fisco, contratti, mercato del lavoro e lotta al caporalato. A conclusione della manifestazione di Catanzaro il Segretario generale della Fai Cisl Luigi Sbarra è tornato a chiedere a Governo e Regioni di aprire al più presto un tavolo  “sul futuro dei comparti agroalimentari, forestali e ambientali, a partire dalla valorizzazione della più importante delle risorse: il capitale umano”.

“La Fai Cisl – ha proseguito Sbarra  nel suo intervento – rivendica avanzamenti concreti per i lavoratori di settori che tanto danno all’economia del Paese”. In evidenza la richiesta di “riconoscere lo status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, agli addetti imbarcati della pesca, agli alimentaristi impegnati in reparti disagiati, agli operai idraulico-forestali”. Una condizione essenziale “per permettere a centinaia di migliaia di lavoratori, impegnati in settori duri e logoranti, di andare in pensione con 35 anni di contributi”. Necessario poi “rafforzare gli incentivi di sostegno alla nuova occupazione giovanile, così da realizzare un Patto generazionale che rilanci produttività e buona occupazione aggiuntiva”.
La dura specificità del comparto agricolo “va riconosciuta anche mettendo mano alle retribuzioni agricole indicate dallíInps nei Contratti di Prestazione Occasionale: le tabelle di oggi riportano retribuzioni inferiori del 50% rispetto agli altri settori, qualcosa che riteniamo vergognoso e inaccettabile”. Per rilanciare i salari, “ci battiamo anche per una rimodulazione del carico fiscale a favore dei redditi fino a 40 mila euro, così da rendere più pesanti le buste paga e rilanciare i consumi”. Va poi rafforzato e reso universale “un sistema di ammortizzatori sociali che continua ad escludere tanti lavoratori dei nostri settori”.
Sul versante della lotta allo sfruttamento, “pretendiamo la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con l’introduzione di meccanismi incentivanti per le aziende che aderiscono alla Rete del lavoro agricolo di qualità e l’attivazione sui territori di una Cabina di Regia ben collegata con la bilateralità agricola provinciale”. Infine, per i comparti forestali e ambientali, “va realizzato un piano per il contrasto al dissesto idrogeologico e varata una legge di riordino forestale che dopo cinque anni di vuoto sblocchi il contratto nazionale di settore”.
“Con la passione e líentusiasmo dei nostri lavoratori e delegati – ha concluso Sbarra – oggi la Fai Cisl invoca l’apertura di una stagione nuova, di una interlocuzione stabile e strutturata, in cui Governo, istituzioni regionali e associazioni datoriali si ritrovino in un perimetro di responsabile collaborazione verso obiettivi comuni che puntino al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e al riscatto civile, morale, economico del Paese”.

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