Roma, 3 dicembre 2017 – “Non ci possono essere ambiguità, quando uno mette a rischio posti di lavoro e interventi per l’ambiente”. Così il Segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli sulla vertenza Ilva dalle pagine de “il Corriere della Sera” definendo “pilatesco” il comportamento del Partito democratico che si è schierato contro l’ordine del giorno presentato ieri in Regione per il ritiro del ricorso al Tar.
“Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, e nel Pd e il vice ministro Teresa Bellanova sostengono una posizione su cui c’è il silenzio assordante del Partito Democratico” sottolinea Bentivogli. “Ci si aspettava un intervento di Renzi, questa è la vertenza più rilevante degli ulti 30 anni”.
“L’ultimo comunicato di ArcelorMittal – precisa il sindacalista -ci fa capire che cominciano ad esserci segni di sfiducia sull’operazione – “d’altra parte Emiliano non aveva fatto mistero del sostegno alla cordata che ha perso” – “nonostante presentasse un conto in materia di occupazione e salari altrettanto pesante.” – “Emiliano ha fatto ricorso sul gasdotto Tap, sulla buona scuola e sulle norme sui vaccini, ha sempre perso ma se sta volta malauguratamente vincesse, l’Ilva chiuderebbe.”
Ci sono 2.6 miliardi che arrivano per metà da ArcelorMittal e per l’altra dalla vecchia proprietà – senza questo ricorso già da gennaio sarebbero partiti i lavori per la copertura dei parchi minerari- “parliamo di lavori attesi da sempre.” “Bisogna ridurre la produzione di sostanze cancerogene come diossine e benzoapirene, stavamo discutendo a ritmo serrato sul piano ambientale – il ricorso ora blocca la trattativa.”
“Emiliano – per Bentivogli – sta tenendo un comportamento infantile e irresponsabile. Sulla pelle dei lavoratori ma anche dei tarantini che vogliono migliorare le condizioni ambientali della loro città” – “Le vertenze industriali vanno tenute lontano dalla campagna elettorale.”