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Agricoltura. Partita oggi a Roma la trattativa per il rinnovo del ccnl. Sbarra (Fai Cisl): “Dai sindacati proposte responsabili: al centro competitività e consolidamento diritti”

Pubblicato il 12 Dic, 2017

12 Dicembre 2017 – “Avviamo il percorso per un rinnovo strategico per il Paese che coinvolge oltre un milione di lavoratori e 200mila aziende”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fai Cisl Luigi Sbarra in rappresentanza di Fai, Flai e Uila nel corso della trattative che hanno preso il via oggi a Roma per il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e dei florovivaisti, in scadenza a dicembre. “In piattaforma avanziamo proposte responsabili, ben calate in un contesto economico che da anni vede il comparto in forte sviluppo, specialmente nell’export” ha aggiunto Sbarra spiegando che si tratta di “proposte saldamente incardinate sull’asse che collega l’incremento della competitività al consolidamento dei diritti, della qualità e della tutela del lavoro”. 

In particolare, “si propongono riforme sui capitoli della bilateralità, della formazione professionale, degli appalti, del contrasto alla discriminazione di genere, della legalità”.
Tema, quest’ultimo, che assume rilievo particolare alla luce della Legge 199 contro il caporalato: “Chiediamo il potenziamento degli enti paritetici e l’evoluzione delle Casse extra legem in Ebat, per un più efficace governo del mercato del lavoro agricolo”. Le sviluppo degli Enti bilaterali è chiamato anche “a rispondere all’attivazione di nuove funzioni di welfare sussidiario, con riferimento particolare alla formazione professionale e continua, all’apprendistato, alla tutela per i lavoratori licenziati: temi essenziali anche e soprattutto in era di Agricoltura 4.0”.
In materia di appalti, “proponiamo riforme capaci di fermare il dilagante fenomeno di esternalizzazione della manodopera senza adeguata copertura contrattuale”. Nell’ambito del rafforzamento dei diritti individuali, “proponiamo avanzamenti su maternità, malattie gravi, infortuni e congedi parentali”. Fondamentale, inoltre, “il rafforzamento di diritti sindacali, con la possibilità di convocare riunioni in azienda durante gli orari di lavoro”.
Di scottante attualità il capitolo della violenza di genere: “Invochiamo più forti garanzie per le lavoratrici vittime di violenza, con l’introduzione del diritto di riassunzione per i successivi tre anni dal verificarsi dell’evento e il prolungamento del diritto di astenersi dal lavoro durante i percorsi di recupero”.
Infine, non meno importante, “avanziamo una richiesta di adeguamento retributivo del 4%. Aumento congruo con i risultati registrati in questi anni dal comparto e coerente con il ruolo di una contrattazione nazionale che si ponga non solo come luogo di rivendicazione, ma anche come attivo motore di sviluppo della domanda aggregata e dei consumi”.

 

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