Roma, 2 gennaio 2018 – Un “appuntamento importante ” che ha l’obiettivo di “recuperare una situazione di stallo durata nove anni” ed ha “segnato la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione” quello che si è tenuto oggi tra i sindacati e l’Aran. Lo sottolineano al termine dell’incontro in una nota congiunta la Cisl e le categorie di scuola, università e AFAM e ricerca. sottolineando che nel corso del confronto è stata “ribadita la valenza di un passaggio fondamentale per l’iniziativa del sindacato, dopo il buon esito del negoziato sulla legge di stabilità 2018 che ha già consentito importanti conquiste su temi sociali, previdenziali, del lavoro, per il Mezzogiorno, recuperando anche un’attenzione specifica per i giovani. Negoziare un nuovo CCNL per il comparto Istruzione e ricerca per la Cisl e per le federazioni di categoria è un fatto politico di rilievo per la regolazione degli aspetti normativi ed economici riguardanti circa un milione e duecentomila lavoratrici e lavoratori italiani. Il contratto dovrà anzitutto restituire dignità, oltre che risorse economiche, ai tanti lavoratori e lavoratrici che con il loro impegno in condizioni spesso difficili hanno garantito livelli di efficacia e qualità dell’intero filone della conoscenza nei settori della scuola, dell’università e AFAM e della ricerca. Nel caso specifico la Cisl e la federazione Scuola, Università e Ricerca hanno dato atto del percorso importante fatto in sede ministeriale dalle Categorie che dovrà dare frutti nell’attuale fase negoziale. Per la Cisl, il Contratto in questione dovrà delineare un percorso virtuoso di valorizzazione per tutti i lavoratori di un comparto delicatissimo, colpevolmente dimenticati da uno Stato datore poco attento ai suoi dipendenti. Un settore di importanza strategica per il nostro Paese, per il suo futuro e per le attese delle giovani generazioni cui è doveroso dare risposte”.