26 Gennaio 2017 – “Oggi finalmente siamo riusciti a sbloccare una situazione che si trascinava da tempo dando così una risposta alle legittime richieste di questi lavoratori, che sono indispensabili per salvaguardare e valorizzare veramente il nostro patrimonio storico, artistico e culturale”. Così le segreterie nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil al termine dell’incontro di oggi al Mibact con il segretario generale Carla Di Francesco, Alessandro Benzia, responsabile dei rapporti con le organizzazioni sindacali, nel corso del quale è stato comunicato l’Elenco nazionale dei restauratori che sarà pubblicato entro maggio dal ministero dei Beni Culturali. Una novità importante per le migliaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore, che attendono da anni che venga riconosciuto loro il diritto alla qualifica, così come stabilito dalla legge. “I dirigenti del ministero – spiegano i sindacati che oggi hanno organizzato un sit-in davanti al ministero al quale hanno partecipato un centinaio di restauratori provenienti da tutta Italia – hanno comunicato che l’enorme ritardo con cui la Commissione istituita ad hoc sta valutando le richieste è dovuta alla inaspettata mole di documentazione, oltre 630 mila documenti, allegata alle 6.351 domande pervenute.
Dopo più di due anni e quattro rinvii, il Mibact ha finalmente deciso di potenziare la Commissione esaminatrice con l’apporto di 12 persone reclutate all’esterno dell’amministrazione ed impiegate a tempo pieno. Questo rafforzamento della Commissione non può che accelerare l’esame della documentazione, rendendo possibile la pubblicazione dell’Elenco entro la fine di maggio, come hanno riferito i dirigenti del ministero. Il decreto pubblicato a dicembre, infatti, prevede che la data ultima sia il 31 marzo, più 60 giorni di proroga. Noi ovviamente vigileremo perché questo termine sia rispettato, e contiamo di chiedere a breve un incontro per marzo, durante il quale fare il punto sull’esame delle domande. Sono ben 18 anni che i restauratori attendono il riconoscimento della qualifica – concludono i sindacati – ma solo nel 2015 si sono avviate le procedure con un apposito bando pubblico, e nel frattempo i lavoratori del restauro sono costretti ad accettare contratti al ribasso e a sottostare a continui ricatti, una situazione che per noi è gravissima ed inaccettabile”.