Roma, 20 febbraio- “Si è aperto in mattinata il confronto per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, un contratto particolarmente atteso su cui ha pesato la proclamazione di una giornata di sciopero, appena revocata, volta a dare piena attuazione alle esigenze attese dalla categoria. Per la Cisl l’occasione del confronto, sia per la sanità in senso ampio che per l’area della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, presuppone la ricerca di un approccio negoziale al tema del diritto alla salute in termini di investimento piuttosto che come un costo, allo scopo di far rientrare a pieno titolo il comparto all’interno dell’agenda economica del Paese”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, dopo l’incontro all’ Aran sul contratto dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. “Il contratto- continua Ganga- dovrà nello specifico riperimetrare il ruolo della dirigenza in un settore che negli otto anni di vacanza contrattuale ha visto le Regioni riformare, in alcuni casi energicamente, il comparto della sanità rispetto al quale lo strumento contrattuale dovrà recuperare restituendo diritti della missione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori che andremo a ricontrattualizzare. Per la Cisl il predetto contratto dovrà trainare in un percorso virtuoso 140.000 alte professionalità di un settore delicatissimo, colpevolmente dimenticati da uno Stato e dalle Regioni datori di lavoro poco attente ai suoi dipendenti che consentirà di fornire ulteriori risposte ai fruitori dei servizi. Al di là della mera rivendicazione economica, essenziale dopo anni di vuoto assoluto, che richiama la necessità di ricercare le lecite soddisfazioni per i lavoratori, l’attuale contratto riveste importanza per la capacità di visione prospettica che dovrà avere per il futuro del sistema sanitario del Paese. Ma il confronto che è partito oggi deve poter mettere fine, quanto prima, oltre che all’attuale blocco salariale particolarmente penalizzante, alle spesso precarie condizioni di lavoro che non hanno mai rappresentato, tuttavia, un fattore limitante per garantire l’accesso alle cure per i cittadini. La Cisl è convinta che una buona sanità passi necessariamente su un investimento negli operatori, attraverso risorse economiche adeguate e certezze contrattuali, considerato che il comparto ha dato risultati, spesso di eccellenza, grazie all’eroismo individuale delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi anni hanno garantito il servizio con professionalità e spirito di abnegazione. Ricominciamo il confronto consapevoli del fatto che mai come in questo comparto sia fondamentale investire nelle risorse umane e professionali che rappresentano il vero patrimonio del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. “Per questo – conclude Ganga- sia il contratto della dirigenza medica, sia la tornata contrattuale che si aprirà giovedi 22 febbraio anche per gli operatori della sanità assumono per la Cisl un significato particolarmente delicato. La scadenza dei contratti prevista fra appena dieci mesi non dovrà vedere “contratti-ponte”, consapevoli della necessità per il settore pubblico di un “buoni contratti” per costruire una base solida su cui fondare un virtuoso percorso di ripresa del paese”.