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Razzismo. Cisl: “Lavorare per costruire un vero progetto di integrazione ed inclusione che garantisca rispetto leggi e convivenza civile”

Pubblicato il 21 Mar, 2018

Roma, 21 marzo- “La Giornata Internazionale contro il razzismo” che ricade oggi, nel ricordo di coloro che furono massacrati in Sud-Africa perché manifestavano contro il sistema dell’apartheid, ci invita a riflettere ancora una volta sul tema dell’immigrazione, sull’accoglienza e l’integrazione di migranti e rifugiati che giungono nel nostro Paese ed in Europa: saper gestire la sfida dell’immigrazione per noi ed il vecchio continente diventa sempre più cruciale se vogliamo gettare le basi per un futuro non solo di pace ma anche di crescita e sviluppo”. Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Responsabile Dipartimento Donne, Immigrati, Giovani della Cisl. “Occorre, innanzitutto- continua Ocmin- una narrazione corretta del fenomeno: gli immigrati non rappresentano una invasione nemica, non vengono da noi per rubarci il lavoro, non sono tutti criminali, ma sono anzi un valido aiuto in termini di tenuta del nostro sistema economico, demografico, di welfare e previdenziale. Sicuramente spetta al Paese ospitante spegnere sul nascere i focolai xenofobi ponendo la giusta attenzione ai bisogni dei propri cittadini che sentono sempre più distante la politica e le istituzioni. Anziché pensare di respingere o rimandare a casa oltre 600 mila persone – impresa tanto titanica quanto impraticabile – bisogna lavorare per costruire un vero progetto di integrazione ed inclusione sociale in grado di garantire il rispetto delle leggi e la convivenza civile tra diversi popoli e diverse culture. E’ quello che si sta cercando di fare in questi giorni con le iniziative della XIV Settimana d’azione contro il razzismo promossa dall’Unar (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali). In molti comuni italiani dal 19 al 25 marzo si svolgeranno iniziative finalizzate proprio a promuovere campagne d’informazione per accrescere un sentire comune lontano da irrazionali tentazioni discriminatorie etnico-razziali rivolgendosi soprattutto ai giovani ed ai bambini, cioè al mondo di domani”. “Con esse- conclude Ocmin- si vuole affermare un solo principio, quello che riconosce nel dialogo interculturale e nel coinvolgimento attivo della società civile l’antidoto più potente contro i pregiudizi, la xenofobia ed il razzismo”.

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