26 aprile 2018 – “La sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro sono la condizione essenziale in una società civile e sviluppata. Lo diremo a Prato ed in tutte le piazze italiane il primo maggio: non si può continuare a morire di lavoro”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando i dati diffusi oggi dall’Inail. “L’aumento degli incidenti mortali sul lavoro non è dovuto ad una fatalità. Nel nostro paese ogni giorno in media tre persone muoiono sul lavoro. Il 10% sono stranieri, soprattutto edili, operai dei porti, della logistica, della chimica, delle aziende agroalimentari, giovani ed anziani. Bisogna investire in nuovi macchinari più sicuri, lavorare di più sulla prevenzione, aumentare i controlli e rendere i luoghi di lavoro sempre meno vulnerabili agli incidenti. Ed anche il sindacato deve fare di più: denunciare gli appalti al ribasso, l’eccesso di esternalizzazioni, pretendere il rispetto integrale di tutte le norme sulla sicurezza. E’ un problema culturale, di rispetto per la dignità del lavoro che va difeso in questa società sempre più globalizzata ed individualista, come spesso ci ricorda Papa Francesco”.