21 maggio 2018. “L’Italia è un Paese che ha bisogno di maggiore progettualità concertata, di più impegno e coesione per rinnovare le proprie politiche in favore di una crescita che non lasci indietro nessuno e che faccia leva sulla diffusione di un lavoro ben tutelato e qualificato”. A rilevarlo, da Torino, il Segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra, che oggi ha partecipato ad una tavola rotonda su politiche di sviluppo e lavoro, nell’ambito della settimana del lavoro organizzata da Ismel.
“La via- sottolinea Sbarra – è quella di “un grande patto sugli investimenti, le politiche attive, la formazione e le competenze tra Governo e parti sociali, che rilanci l’occupazione di qualità, si occupi di giovani che devono poter contare su un rapporto scuola-lavoro fertile, così come degli over 50 che devono potersi riqualificare ed adattare ai cambiamenti che avanzano”. Obiettivo che per il sindacalista si raccoglie a partire “dai territori, dove possono arrivare nuove responsabilità e nuove soluzioni. Nei territori esistono già livelli di dialogo, confronto e coesione che dobbiamo ancor di più incentivare e sostenere attraverso l’aggiornamento legislativo e l’esercizio contrattuale, come prefigurato anche dal Patto della Fabbrica”. Serve per questo “maggiore concertazione tra tutti i livelli decisionali: un Paese al passo con i tempi richiede un confronto costante e responsabile tra Istituzioni e parti sociali. Non c’è modo migliore per giungere a riforme eque, stabili e davvero necessarie”, conclude il numero due della Cisl.
“La via- sottolinea Sbarra – è quella di “un grande patto sugli investimenti, le politiche attive, la formazione e le competenze tra Governo e parti sociali, che rilanci l’occupazione di qualità, si occupi di giovani che devono poter contare su un rapporto scuola-lavoro fertile, così come degli over 50 che devono potersi riqualificare ed adattare ai cambiamenti che avanzano”. Obiettivo che per il sindacalista si raccoglie a partire “dai territori, dove possono arrivare nuove responsabilità e nuove soluzioni. Nei territori esistono già livelli di dialogo, confronto e coesione che dobbiamo ancor di più incentivare e sostenere attraverso l’aggiornamento legislativo e l’esercizio contrattuale, come prefigurato anche dal Patto della Fabbrica”. Serve per questo “maggiore concertazione tra tutti i livelli decisionali: un Paese al passo con i tempi richiede un confronto costante e responsabile tra Istituzioni e parti sociali. Non c’è modo migliore per giungere a riforme eque, stabili e davvero necessarie”, conclude il numero due della Cisl.