Roma, 27 luglio 2018 – “Per la Cisl è quanto mai opportuno, oggi, presidiare la situazione del comparto pubblico nel duplice riferimento ai destinatari dei servizi ed a coloro che operano nel sistema dell’offerta pubblica: le lavoratrici ed i lavoratori”. Lo dichiara Ignazio Ganga, Segretario Confederale della Cisl, che oggi ha partecipato all’incontro con il Ministro della Funzione Pubblica, Giulia Bongiorno. “Mai come di questi tempi è importante che i servizi pubblici e la PA possano realizzare la propria missione come cardine sociale del Paese riaffermando la loro funzione fondamentale per la sostenibilità e la coesione sociale” ha proseguito osservando che “non vi è alcun dubbio che la qualità di una società si misura anche dal livello dei servizi che eroga alla propria comunità. Sotto il profilo quantitativo, ma soprattutto qualitativo, i servizi alla persona, alla collettività, al sistema economico-produttivo misurano il benessere e sono un indiscusso indice anche di misurazione del tasso di democrazia e pluralismo di una nazione. Così dovranno essere anche per il futuro. Queste sono anche le premesse indispensabili per individuare un percorso comune da compiere fra Sindacato e Governo”.
Blocco del turn-over e drastica riduzione dei finanziamenti per la formazione e per l’innovazione (anche quella digitale) abbiano di fatto determinato un aggravio di lavoro ed un contenimento delle opportunità professionali per i lavoratori che riescono a tenere il passo con richieste sempre più specifiche e meno standardizzate da parte degli utenti con un surplus di impegno e disponibilità. Nonostante questo impegno, spesso i lavoratori dei servizi si trovano ad operare in contesti organizzativi oggettivamente inadatti e carenti.
Rinnovi contrattuali, relazioni sindacali partecipative ed adeguamento della normativa lavoristica pubblica sono aspetti importanti della tutela, ma essa è ancora più efficace se riesce a far riconoscere il valore sociale del lavoro nei servizi pubblici.
La terza sfida è quella più delicata in quanto finalizza l’azione sindacale all’interesse generale di una comunità ed a saldare un’alleanza tra operatori pubblici e utenti. In questo le Organizzazioni confederali possono fornire una buona mano d’aiuto considerato che abbiamo da sempre affermato il principio per cui l’azione contrattuale non può essere scissa dal perseguimento dell’interesse generale.
Per la Cisl il panorama dell’azione sindacale nel settore dei servizi deve essere costruito su alcuni pilastri, tre in particolare tra i più importanti:
- Il pilastro della progettualità e dell’innovazione che dovrà poter riscontrare la nostra PA come soggetto che accompagna il processo di crescita e di sviluppo del paese.
- Il pilastro della presenza dei servizi a livello locale stemperando l’attuale tendenza alla razionalizzazione ed al disimpegno laddove non sussistano economie di scala indebolendo dalle periferie del Paese la presenza dello Stato.
- Il pilastro della trasparenza agendo attraverso una maggiore diffusione di informazioni e dati relativi alla pubblica amministrazione.
Inoltre seocndo la Cisl, tra le questioni pratiche da affrontare nell’ambito del confronto sindacale:
- Ripensare il lavoratore pubblico come risorsa per uno Stato efficiente che promuova il vitale rilancio organizzativo ed economico dello stesso, superando inopportuni luoghi comuni che ne hanno, negli ultimi anni minato la dignità, ribadendo sul loro numero che sono meno che in Francia, in Germania e in Gran Bretagna.
- Nei prossimi anni ci sarà una riduzione di pubblici dipendenti dovuta a pensionamenti (circa 500.000). Sarebbe utile definire un quadro di riferimento sulle professioni, soprattutto nuove, da formare e inserire. Ciò potrà facilitare il riammodernamento delle pubbliche amministrazioni, con una individuazione dei percorsi formativi e anche di nuove modalità di svolgimento dei concorsi più orientate al profilo professionale da svolgere.
- Certezza su risorse per rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 riproponendo in legge di stabilità il fondo per aprire la nuova stagione dei rinnovi e superando l’attuale previsione dell’indennità di vacanza contrattuale.
- In vista della prossima legge di stabilità rafforzare forme di welfare aziendale e di vantaggio per la retribuzione di produttività.
- Accelerazione sull’A.Ra.N. per il completamento dell’iter contrattuale della dirigenza.
- Sostegno agli enti intermedi definanziati nell’ottica di un loro superamento secondo la previsione del referendum del 4 dicembre 2016 che non è avvenuto, lasciando alle Province competenze e personale senza le sufficienti coperture economiche.
- Sostenere che gli stanziamenti sulla pubblica amministrazione e sulla sanità sono un investimento per il Paese, piuttosto che un costo, evitando forme di disinvestimento sul sistema pubblico che possono indebolire il sistema Paese. Attenzione alla riduzione della spesa su PA, Sanità, Sicurezza
- Alla luce della prima tornata contrattuale 2016/18 fare una verifica sull’adeguatezza dei comparti e aree di contrattazione costruiti intorno alla riduzione pretesa dal DLgs. 150/2009 e realizzati nell’ottica di un risparmio non avvenuto.
- Insistere sulla necessità di sostenere le ragioni di una riforma della Governance degli Enti previdenziali.
- Incentivare un Sistema di relazioni sindacali snello ed efficace per prevenire eventuali criticità nel sistema dei servizi pubblici. Favorendo un’evoluzione dei Servizi e dello stesso DFP (dipartimento funzione pubblica) che dovrà diventare “punto propulsivo del Paese” utile a migliorare e innovare l’efficacia della “sistema amministrativo”.
- Favorire i processi di semplificazione normativa attraverso la predisposizione di Testi Unici, soprattutto per le materie di competenza legislativa e per favorire il rapporto tra amministrazioni ed enti di diverso livello.