28 Agosto 2018 – “E’ stato un nuovo e concreto gesto di forte solidarietà della Chiesa italiana la scelta di offrire accoglienza diretta a un centinaio dei profughi della nave “Diciotti”. Va dato atto alla Cei e alle associazioni cattoliche – tra cui spicca la Comunità Papa Giovanni XXIII – di essersi battute per trovare una soluzione umanitaria al dramma di tante persone in condizioni davvero disperate e gravi”. E’ quanto sottolinea oggi dalle pagine di ‘Avvenire’ la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. ” E’ significativo che molti di questi profughi saranno ora ospitati in una comunità dove comincerà subito il processo di integrazione attraverso l’apprendimento della lingua italiana”.
La Furlan aggiunge che “l’ isolamento dell’Italia non porta bene. Lo stiamo vedendo già in queste settimane, con l’aumento dello spread che come sappiamo bene si scarica direttamente sui conti delle famiglie italiane. Non è questo il percorso politico e diplomatico da seguire. Bisogna invece confrontarsi con un approccio diverso, con pragmatismo e senso di responsabilità. Si devono ricercare alleanze sul piano europeo con i Paesi che hanno nella loro tradizione politica e sociale la cultura dell’accoglienza e della integrazione tra i popoli e non quella dei muri, della xenofobia e addirittura del razzismo“. La leader Cisl sottolinea che per questo obiettivo, tutto il sindacato europeo deve mobilitarsi unito, mettendo in campo una iniziativa comune per rilanciare il processo di integrazione europea nel quadro dei valori dell’accoglienza pacifica, di una solidale e corretta distribuzione dei migranti in tutti i Paesi della Ue, della cooperazione internazionale, del contrasto ai trafficanti di uomini e donne.
“Si usa il tema dei migranti come se fosse una arma di distrazione di massa, nella complicità di una Europa sempre più divisa, illusa dai sovranismi, chiusa in fallimentari politiche iper-rigoriste. In mezzo ci sono migliaia di disoccupati, pensionati che non arrivano alla fine del mese, milioni di famiglie che devono far fronte a problemi quotidiani. C’è un Paese sempre più diviso tra Nord e Sud, ponti che crollano e fiumi che esondano, infrastrutture fatiscenti, centinaia di aziende che rischiano di chiudere, operai che muoiono ogni anno per assenza di misure di sicurezza sul lavoro, giovani delusi dalle promesse e pronti a fare la valigia per emigrare a loro volta, come si faceva alla fine dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento.
Ecco perché il sindacato, la Cisl, non è disposto a cambiare agenda. Questi sono i veri problemi del Paese su cui siamo pronti a confrontarci senza pregiudiziali anche con questo Governo. Il tempo delle scelte sta per arrivare. E la Cisl non resterà immobile in attesa che le forze politiche dismettano questa campagna elettorale permanente sulla pelle dei migranti e dei più deboli” .