29 agosto- “Molti i temi trattati nell’incontro tra Cgil, Cisl, Uil e la Ministra per il Sud Barbara Lezzi. La Cisl, ha posto anzitutto la questione del rilancio del Mezzogiorno e l’urgenza di una politica economica non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far ripartire la produzione e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni”. Lo si legge in una nota della Cisl, a commento dell’incontro di oggi con il Ministro Lezzi. “La politica per il Mezzogiorno dovrà trovare spazio all’interno di un’idea di Paese che deve tornare a crescere proponendo uno sviluppo industriale, di sostenibilità ambientale e del prodotto e la valorizzazione dei servizi, attraverso un ruolo attivo dello Stato e delle Istituzioni locali a sostegno del processo di regolazione e di affermazione dei diritti di cittadinanza. La politica per il Sud è complessa e richiede un intervento a tutto campo. Tra contenuti trattati in questo primo confronto che porterà a successivi momenti di approfondimento: gli incentivi per le imprese e quelli per l’occupazione, la realizzazione delle Zone Economiche Speciali e l’importanza di accrescere l’entità dei finanziamenti ordinari per gli investimenti da portare almeno al 34 % per realizzare le infrastrutture necessarie e dare slancio alla capacità produttiva, l’importanza del supporto tecnico alle regioni ed ai comuni nella definizione e realizzazione degli investimenti, urgenza dell’intervento sulle infrastrutture e sui servizi.
L’obiettivo è un Mezzogiorno capace di essere il centro del Mediterraneo, attraverso la definizione di un pacchetto di politiche coerenti che mentre favoriscono l’espansione delle attività produttive, le orienta alla innovazione, al risparmio energetico, al rispetto dell’ambiente ed allo stesso tempo creando opportunità di lavoro di qualità, in grado di richiamare i giovani del sud emigrati, anche attraverso interventi organici per la formazione tecnica ed il rafforzamento del sistema universitario e della ricerca. Per fare tutto ciò occorre affinare gli strumenti esistenti, come la decontribuzione per le nuove assunzione, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), le Zone Economiche Speciali, il credito di imposta per gli investimenti oltre a nuovi strumenti da individuare per accompagnare la crescita e lo sviluppo dell’area meridionale.
Contemporaneamente serve curare la qualità delle amministrazioni, dei servizi e delle infrastrutture, perché vivere e lavorare a sud sia più agevole e possano essere favorite le condizioni per attrarre capitali, tecnologie ed imprese. Avere avviato un tavolo “permanente” è già un primo risultato. Il prossimo appuntamento, verso la metà di settembre, sarà specifico su due temi di rilievo: le misure per lo sviluppo economico, industriale ed il lavoro da introdurre nella Legge di Bilancio e la nuova programmazione dei fondi europei post 2020″.