10 luglio 2020 – “I dati relativi alla produzione industriale diffusi oggi dall’Istat recepiscono le conseguenze della fine del lockdown. Attenzione quindi alle illusioni ottiche: la strada è tutta in salita, basta vedere i dati sulla cassa integrazione ed il numero dei tavoli di crisi aziendale. Se non fronteggiata con adeguate politiche anticicliche, questa fase rischia di lasciare solchi profondi ed indelebili nell’economia nazionale, come denunciano anche i numeri della Commissione Europea sul Pil”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. “Servono investimenti pubblici massicci – aggiunge il sindacalista – politiche di sostegno alle filiere strategiche, specialmente quelle dell’acciaio e dell’automotive, della chimica e del tessile, del trasporto e dell’informatica. Occorre una visione di sistema che spezzi le diseconomie ed aumenti la competitività del tessuto produttivo italiano, con incentivi e fiscalità di sviluppo, reti materiali e digitalizzazione, stimolo all’innovazione anche per le Pmi e rilancio della domanda pubblica sui comparti a maggiore valore aggiunto. Chiediamo al Governo di mettere il fattore industria in cima alle priorità pubbliche, avviando riforme veloci e concertate nell’ambito di una nuova strategia di sviluppo che rimetta al centro produttività, occupazione, coesione nazionale”, conclude Sbarra.