“Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, questa strage silenziosa. E’ indegno per un Paese civile come il nostro vivere questa tragedia di tre morti al giorno nei luoghi di lavoro. Da inizio anno abbiamo quasi superato i 700 morti sui luoghi di lavoro, e siamo a quota 400mila infortuni”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine di un convegno a Pordenone.
“Dobbiamo costruire insieme – ha aggiunto – una strategia nazionale di contrasto alle vittime nei luoghi di lavoro, che significa affrontare questo tema sotto un duplice profilo: da un lato bisogna rafforzare l’attivita’ di repressione, alzare e migliorare l’attivita’ sanzionatoria, servono piu’ controlli, piu’ vigilanza, piu’ verifiche nei luoghi di lavoro”.
Per Sbarra inoltre e’ necessario “applicare rigorosamente la normativa in materia di salute e sicurezza, cosi’ come i contratti maggiormente e comparativamente rappresentativi, bisogna assumere piu’ ispettori e medici del lavoro, bisogna costruire una grande rete informatica nazionale che ci aiuti a monitorare il fenomeno, bisogna investire sull’impresa, per esempio sull’esperienza positiva della patene a punti”. Tutto cio’ – ha aggiunto – “non basta senza un potente intervento sulla prevenzione e la formazione, a cominciare dalla scuola. Bisogna convincere tante imprese che chi interviene sulla sicurezza investe sull’innovazione, sulla produttivita’, sulla competitivita’. Qualita’ dell’impresa e qualita’ del lavoro sono facce della stessa medaglia e sulla base di queste impostazioni noi pensiamo che col nuovo governo e con la nuova ministra del lavoro si debba avviare un confronto proficuo”.