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8 Marzo. Roncone (Fim Cisl): L’8 Marzo sia tutti i giorni

Pubblicato il 7 Mar, 2017

Roma, 7 Marzo 2017. Le donne non hanno bisogno di “feste”, di mimose o di scioperi ma di cominciare a vedere risultati concreti nella realizzazione di quelle opportunità che ancora, troppo spesso, sono “pari” solo a parole o negli slogan buoni per un giorno, a casa, come sul lavoro. Le metalmeccaniche hanno scelto la strada della concretezza. Il 1 Marzo le donne di FIM FIOM UILM, dopo anni, si sono ritrovate insieme per affrontare un tema che è stato solo il primo di una serie di appuntamenti ñ anche regionali, provinciali e aziendali – proprio per dare una risposta pragmatica e alternativa alle iniziative di un giorno soltanto. Al centro della prima assemblea nazionale abbiamo scelto di mettere la violenza contro le donne mettendo in rete le istituzioni (Governo e Regioni) con le associazioni di donne e di uomini che si occupano di ricostruire líidentità violata e líautonomia delle donne e di fare prevenzione e informazione su questo tema, per fare da ponte anche nella risoluzione delle difficoltà operative che i centri antiviolenza stanno incontrando. Il prossimo passo sarà quello di attivarci, a partire dal contratto nazionale appena rinnovato, nellíattività contrattuale della categoria per realizzare, nei luoghi di lavoro una contrattazione a misura di donna-lavoratrice, dai temi degli orari, della formazione, della professionalità, della salute produttiva e riproduttiva. I dati segnalano che una donna su tre riceve sul posto di lavoro avance verbali o fisiche non gradite. Non si può accettare di nascondere o minimizzare violenza e sessismo dietro la maschera della burla. Proprio perché líargomento è così complicato, non basta protestare, occorre ricostruire uníumanità degna di questo nome: bisogna creare alleanze tra tutti i soggetti coinvolti, ciascuno per il proprio ruolo. Il sindacato, con la sua straordinaria e capillare presenza nei posti di lavoro di tutto il Paese, può e deve essere un soggetto educatore, che informa e cambia la cultura, senza retorica ma con azioni concrete. Una vera cultura di rispetto, integrazione e promozione umana, merita un sindacato che torni ad essere soggetto educativo, tutti i giorni, a partire da se stesso, dai luoghi di lavoro. Per questo domani pensiamo sia utile lavorare, come tutti i giorni, in profondità, tutti insieme.

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