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Appalti. Cuccello: “Codice non va smantellato. Anche il sindacato al tavolo menzionato da Toninelli”

Pubblicato il 11 Lug, 2018
Roma, 11 luglio 2018 – “In questi giorni diversi esponenti del Governo, con le loro esternazioni,  hanno lasciato intendere che il Codice degli Appalti sia un fastidioso orpello che blocca le opere pubbliche”. Lo dichiara in una nota il Segretario Confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Il Codice degli Appalti nasce dalle ceneri della Legge Obiettivo che aveva la funzione di creare una sorta di “corsia preferenziale” per il finanziamento, l’approvazione progettuale e l’esecuzione definita delle infrastrutture strategiche nazionali. Questo sistema, per effetto delle “semplificazioni” (altro termine estremamente abusato in questi giorni) e concentrazioni di poteri decisionali, ha rappresentato un formidabile fertilizzante per lo sviluppo del malaffare di vario genere. All’epoca dell’approvazione del Codice  si scatenarono forti pressioni atte ad indebolire il Codice stesso e di riflesso l’azione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Da lì in poi, come un mantra, si è sempre perpetrata la frase “il nuovo Codice blocca gli appalti”. Dal nostro punto di vista, le opere non si bloccano a causa del Codice, che indica, invece, degli standard specifici a cui attenersi, per la prima volta in Italia. Evitiamo quindi di polemizzare e chiediamo che al tavolo menzionato dal Ministro Toninelli, dove saranno presenti l’Anac, la Presidenza del Consiglio, la Ragioneria Generale dello Stato, il ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Associazione Italiana Costruttori, si aggiunga la presenza del Sindacato Confederale. La Cisl vuole esserci, ma partendo dal presupposto che non va smantellato nulla”.

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