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Banche. Battistini (First Cisl): “Completato iter integrativo unico Ubi”

Pubblicato il 1 Feb, 2018

Roma, 1 febbraio 2018. “Anche l’ultimo tassello del puzzle ha trovato collocazione, dentro a Ubi non ci sono più riserve indiane, finalmente i lavoratori diventano tutti uguali”: è il commento di Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, il merito all’accordo siglato oggi sull’applicazione del contratto aziendale del gruppo Ubi ai 4.700 dipendenti provenienti dalle bridge banks Banca Tirrenica (ex Etruria), Banca Adriatica (ex Banca delle Marche) e Banca Teatina (ex CariChieti, che verrà incorporata il 23 febbraio). “Si è chiuso il cerchio completando il progetto di contratto unico avviato nel 2016 – sottolinea Andrea Battistini, responsabile di First Cisl in Ubi – e garantendo a oltre 22.000 lavoratori un sistema di welfare aziendale comune ma articolato, che può costituire un riferimento per l’intero settore. Si è trattato di un processo complesso, in considerazione sia del modello federale che ha caratterizzato Ubi per un decennio, con contratti di provenienza significativamente diversi, sia dei vincoli di spesa che l’azienda sostiene di dover rispettare per i nuovi ingressi”. “L’accordo – spiega Battistini – definisce modalità e tempi di armonizzazione in arco di piano di qui al 2020 e offre tutele importanti su vari aspetti sia sociali che economici, dal contributo per le famiglie monoreddito alla disciplina sulla mobilità, dalle borse di studio ai buoni pasto. L’obiettivo di garantire un elevato standard di tutele a tutta la popolazione del gruppo Ubi, valorizzando le specificità e le storie contrattuali di ciascuno, è stato pienamente raggiunto”.

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