Roma, 22 dicembre 2016. “È positivo che il management incominci a capire che deve dare il buon esempio, ma noi comunque insistiamo per una legge che limiti la retribuzione dei manager e che li vincoli a produrre redditività sociale. È la premessa per il recupero di un clima di fiducia nei confronti delle banche. La nostra proposta di legge popolare giace ancora non esaminata in Commissione Finanze, credo sia il caso di prenderla in considerazione”: è il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, in merito all’accordo sottoscritto nel Gruppo Bnl nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, contenente la previsione di una riduzione del 50% del bonus cash dei 21 top manager. “Alla fine di due mesi di negoziato – dice Marco Fogu, segretario responsabile di First Cisl nel Gruppo Bnl – la sensazione è quella di aver fatto un buon lavoro, considerato quanto sta avvenendo nel settore. Con senso pratico, abbiamo trovato soluzioni a una delle ristrutturazioni più dure affrontate in Bnl, rendendo meno iniqua la proposta aziendale e inserendo acquisizioni di valore, come la decurtazione del bonus dei manager, che abbiamo fortemente voluto in grande armonia con le altre organizzazioni sindacali . Resta l’incognita degli investimenti – conclude Fogu -, riguardo ai quali riteniamo sia arrivato il momento di coinvolgere i lavoratori nelle scelte organizzative, forti della maturità delle relazioni sindacali sviluppate in azienda”. Tra i punti qualificanti dell’accordo vi è la previsione di 280 assunzioni, che portano a 503 il saldo fra uscite incentivate (683 pensionamenti e 100 nuovi esodi volontari tramite il Fondo di solidarietà di settore) e ingressi. Previsto inoltre il mantenimento dell’accordo sugli inquadramenti (con uno slittamento della maturazione dei livelli) e l’impegno all’assunzione dei superstiti di lavoratori deceduti. Dal lato della riduzione dei costi, sono state concordate 78.650 giornate complessive di solidarietà. È stato inoltre firmato un protocollo sulla conciliazione di tempi vita e di tempi lavoro, nel quale si sanciscono varie tipologie di permesso per le condizioni familiari disagiate e si dà il via ad una Banca del Tempo Solidale con un contributo aziendale annuale di 7500 ore.