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Caldo. Sbarra al Tg2 Post: “Rimodulare orari di lavoro e quando possibile ricorrere a lavoro agile”

Pubblicato il 19 Lug, 2023

“Bisogna definire un’intesa con le associazioni datoriali: quindi bene l’incontro di domani con il ministro del Lavoro Calderone per disegnare, attraverso la contrattazione collettiva, una organizzazione del lavoro che rimoduli gli orari e le prestazioni di lavoro, per evitare di collocare i lavoratori nelle ore più calde e spostarli in orari in cui le temperature sono più favorevoli”.  Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al Tg2 Post, parlando del tavolo di domani al ministero del Lavoro sulle misure di tutela contro i picchi di calore. “Bisogna lavorare quindi proprio su orari, pause, rotazione tra lavoratori, consegnando loro indumenti speciali e dispositivi di protezione individuali e, ove ricorrono le condizioni, utilizzare il lavoro agile. La cig per temperature sopra i 35 gradi resta una grande opportunità per fronteggiare il caldo. Ma ci sono anche molti uffici sprovvisti di aria condizionata,. E stiamo valutando la possibilità, in alcuni casi, di delocalizzare la produzione con il lavoro agile, ma solo attraverso un accordo tra le parti”.

“Negli ultimi giorni hanno perso la vita 3 persone per cause riconducibili a ondate di calore. Un tema questo che rientra nel perimetro delle responsabilità riconducibili ai datori di lavoro, ai sensi del decreto legislativo 81 su salute e sicurezza. Per questo diventa importante definire un accordo trilaterale che chiami in causa il governo”, ha proseguito Sbarra sollecitando contestualmente anche “più verifiche, più ispezioni e più controlli del rispetto di norme di legge e norme contrattuali”. Il leader della Cisl ha fatto presente che nelle grandi aziende e nei territori ci sono i rappresentanti sul tema salute e sicurezza: “siamo impegnati a rafforzare l’informazione alle persone; il tema delle ondate di calore rientra nel perimetro nelle responsabilita’ dei datori lavoro a senso del decreto legislativo 81 su salute e sicurezza”. Sbarra ha quindi insistito sulla necessita’ di “un’intesa trilaterale, che chiami in causa il governo”: “ho apprezzato che alcune regioni abbiano emanato delle ordinanze ad hoc, vietando le prestazioni lavorative dalle ore 12 alle ore 16” – ha detto ricordando che le attivita’ piu’ a rischio riguardano edilizia, agricoltura, attivita’ portuali, consegna pacchi, acciaierie e fonderie. “Servono più controlli, ispezioni e piu’ verifiche – ha ribadito. “Lo chiederemo domani alla ministra Calderone”.

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