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Caporalato. La Fai Cisl accoglie positivamente il protocollo firmato a Lecce. “Ora svolta nazionale”

Pubblicato il 31 Lug, 2017
31 luglio 2017. La  segretaria nazionale della Fai Cisl, Raffaella  Buonaguro, commenta la firma di un documento che impegna la Prefettura, il Comune e la Provincia di Lecce, la Regione Puglia e i Sindacati al sostegno di progetti di sistema su trasporti, accoglienza e collocamento per i lavoratori migranti dell’agricoltura. “Bel risultato la sigla a Lecce del Protocollo contro il caporalato. -dichiara- Il documento, se ben implementato, può consolidare la strategia di contrasto affiancando prevenzione e presidio sociale alla necessaria repressione. Un esempio da replicare anche nelle altre province a rischio”.
“L’intesa pone basi solide e promettenti per rilanciare una controffensiva partecipata all’intermediazione illecita nel settore primario. Certo, ora ci vuole una buona applicazione. La strada è quella che abbiamo tante volte indicato in un maggiore protagonismo delle Parti sociali agricole, della contrattazione e della bilateralità di settore nel governo del mercato del lavoro, nella definizione di politiche abitative e di convenzioni sui trasporti, nella messa in campo di progetti di integrazione, nell’analisi delle criticità indispensabile per orientare in modo competente e mirato ispezioni e controlli. L’occasione è preziosa per chiedere, a livello nazionale, una accelerazione sul Protocollo del Viminale siglato lo scorso anno e, soprattutto, per invocare una svolta sulla Legge 199, che sta funzionando a regime ridotto e continua ad essere svilita negli aspetti relativi alla prevenzione. Se si vuole andare oltre la gestione dell’emergenza si attivino le Prefetture e si dia piena funzionalità alla Rete del lavoro di qualità e alla Cabina di regia presso l’Inps. L’estate torrida che stiamo attraversando impone decisioni immediate da parte del Governo: ne va della vita di donne e uomini, italiani e stranieri, impegnati ogni giorno nelle campagne di raccolta sui territori di tutta Italia”, conclude Buonaguro.

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