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Ccnl, Fim a Federmeccanica: “Più coraggio su orari e contrattazione territoriale altrimenti il rinnovamento sarà il solito slogan vuoto”

Pubblicato il 25 Feb, 2016

Roma, 25 febbraio 2016 – “Nel nono round su Orari, Smartworking, Maternità/Paternità, Appalti, Jobs Act, Reperibilità e malattia le posizioni espresse da Federmeccanica hanno registrato la quasi totalità di risposte negative”. Lo ha sottolineato il Segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli in una nota cprecisando che “correlare le 32 ore di PAR (permessi annui retribuiti) alla presenza ovvero alla maturazione alla effettiva prestazione, prevedendo addirittura líazzeramento sotto le 1600 ore, è esemplare nel riconfermare un idea arcaica di lavoro, di produttività contraddittoria rispetto al presente e al futuro del lavoro nellíindustria manifatturiera”. “Continueremo a sfidare l’associazione degli imprenditori ad abbandonare queste posizioni – prosegue – e a fare passi in avanti verso uno schema di orari più vicini alle esigenze dei lavoratori e dellíimpresa anche attraverso líuso di sistemi di orario a menù. Abbiamo valutato positivamente l’utilizzo a ore riguardo ai congedi parentali e definendo la programmazione a 1 mese, la disponibilità ad utilizzare la banca e il conto delle ore per anticipare líuscita pensionistica dei lavoratori più anziani e la nostra richiesta di costruire linee guida sullo smart-working. Inoltre, – osserva ancora il Segretario generale delle tute blu della Cisl – la positiva apertura di ieri sulla diffusione della contrattazione decentrata viene contraddetta dalla chiusura totale di Federmeccanica, espressa oggi, sullo sviluppo della contrattazione territoriale rappresenta una riedizione di chiusura antistorica già vista in altri contratti. Come si può pensare di sviluppare la contrattazione decentrata di piccole aziende e renderla usufruibile e certa ñ dichiara Marco Bentivogli – senza aprire sulla contrattazione territoriale? Il 63% delle aziende ha il solo contratto nazionale, ovvero un solo livello contrattuale. Sul Jobs Act, la risposta, “noi applichiamo la legge” chiude la possibilità per chi come Fim e Uilm non han mai chiesto di boicottare líapplicazione della legge ma di renderla gestibile ed equa anche rispetto ad alcune forzature ideologiche che hanno solo lo scopo di aumentare i contenziosi legali. Ribadiamo la necessità di ribadire il concetto di proporzionalità circa i provvedimenti sulle sanzioni disciplinari e líintervento sui controlli a distanza líintervento da noi chiesto è per noi un discorso di chiarezza rispetto ad una legge che ha creato su questi temi alcuni aspetti di confusione. Lo stesso per quanto riguarda demansionamento e controllo a distanza. Su appalti va rafforzata la normativa in cui oggi nel cambio di appalto, si rafforzano dumping costruiti troppo spesso sullíillegalità. Ci aspettiamo – conclude – che Federmeccanica su queste tematiche cambi approccio, verso una direzione veramente di rinnovamento non dichiarato ma praticato”. Ufficio Stampa Fim Cisl

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