Roma, 4 luglio 2016. Una storia a lieto fine quella di una donna di Pescara oberata dai debiti che rischiava di finire in mano agli usurai, perché non riusciva più a pagare le rate dei prestiti. Rimasta sola con tre figli, dopo la morte del marito, ha visto ridursi i pochi risparmi e si è trovata costretta a chiedere prestiti a banche e finanziarie che poi non è più stata in grado di onorare. È stata salvata dal Fondo di prevenzione usura di Adiconsum, grazie ad un prestito di 27.260 euro. Il Fondo – dichiara Walter Meazza, presidente di Adiconsum nazionale – rappresenta una strumento prezioso per il sostentamento alle famiglie in difficoltà. Tante sono le persone che abbiamo aiutato ed aiutiamo, che non sono più in grado di coprire con le loro entrate mensili tutte le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare (vitto, mutuo, bollette, spese sanitarie, etc. ). Si tratta prevalentemente di lavoratori autonomi, cassaintegrati, lavoratori in mobilità. La crisi economica offre terreno fertile al fenomeno dell’usura, un’attività che consente sempre più spesso alle organizzazioni criminali di penetrare nell’economia legale. Siamo soddisfatti del buon esito di questa vicenda – conclude Meazza – che dimostra l’importanza di uno strumento come il Fondo, grazie al quale diamo un contributo forte ad una battaglia di civiltà e legalità.