Roma, 8 ottobre 2015 – “Lo stop al governo sul salario minimo per legge lo ha dato la Cisl”. Lo ribadisce con forza il Segretario confederale della CISL Gigi Petteni, responsabile per le politiche contrattuali e del mercato del lavoro. “Avevamo proposto al governo di non esercitare la delega sul salario minimo e di lasciare che le parti sociali continuassero, come è naturale che sia, ad occuparsene – precisa Petteni – nell’ambito di un adeguamento delle regole della contrattazione che noi siamo prontissimi ad affrontare e su cui abbiamo anche presentato una nostra proposta”. “Il salario minimo è giusto che venga gestito dai contratti nazionali perché questo è pienamente rispondente al dettato costituzionale ed alle caratteristiche dei vari settori – sostiene Petteni – così come è evidente che le opportunità di crescita salariale dei lavoratori vadano ricercate con la contrattazione la dove la ricchezza si produce rendendo le aziende più competitive e valorizzando l’apporto dei lavoratori”.
“Fermi restando l’autonomia ed il ruolo delle parti sociali – continua Petteni – noi ci aspettiamo un segnale importante non solo da Confindustria per riprendere il tavolo da subito, ma anche dal governo con la prossima legge di stabilità: il ripristino di incentivi fiscali per la contrattazione aziendale e territoriale finalizzata alla produttività ed all’innovazione organizzativa e misure per favorire la diffusione di un welfare contrattato tra sindacato e imprese “a misura di persone” nelle aziende e nei territori. “Queste misure – conclude Petteni – sarebbero coerenti con l’impostazione che la Cisl sostiene da anni e anche con quella che bisognerebbe dare ad un nuovo modello contrattuale più dinamico ed in linea coi tempi”. Ufficio Stampa Cisl –