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Coronavirus. Cuccello: “Concordiamo con proposte Ordine Assistenti Sociali. Ampliare la platea del reddito di cittadinanza”

Pubblicato il 3 Apr, 2020

Roma, 4 aprile 2020  – “Le misure varate dal Governo per sostenere i redditi delle famiglie, come da ultimo i 400 milioni destinati ai Comuni per i buoni spesa, rappresentano un aiuto necessario ed immediato per arginare la crisi economica ed occupazionale, ma serve un vero e proprio Piano sociale straordinario per accompagnare i trasferimenti economici con un sistema di servizi e strutture sociali e socio sanitarie territoriali capaci di accogliere, orientare, accompagnare, educare, assistere un numero più ampio e più problematico di persone e famiglie colpite dagli effetti sociali dell’epidemia”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Se non si realizza un intervento di questa natura, che non lasci indietro nessuno, non solo non ridurremo la tensione e le problematiche sociali, ma non riusciremo a porre le basi per una ripresa che ha bisogno di includere, sostenere, promuovere tutte le persone e valorizzare tutte quelle realtà che sviluppano una economia sociale e solidale.

Purtoppo la debolezza del sistema dei servizi sociali e la fragile integrazione socio sanitaria del nostro Paese è emersa in maniera evidente: dai focolai di infezione nelle case di riposo, alla disperazione di famiglie con carichi assistenziali senza più servizi diurni e domiciliari, alla situazione critica dei senza fissa dimora fino alla resistenza ed impegno oltre misura degli operatori, dei volontari e delle realtà di terzo settore. Il cambiamento e la crescita della domanda sociale che porta con sé questo tempo difficile richiedono un intervento sull’emergenza che però abbia l’ambizione di disegnare già una nuova architettura istituzionale e dei servizi.
Per questo concordiamo con le proposte presentate oggi dall’Ordine degli Assistenti Sociali necessarie a creare le condizioni di una rinnovata fiducia tra Stato e cittadini con un progetto per il welfare sociale che lo doti di una infrastruttura adeguata, regole chiare, risorse adegute integrando quelle pubbliche, private e del privato sociale. Chiediamo che nell’immediatezza siano rese disponibili tutte le risorse già stanziate per i Fondi sociali nazionali, che ammontano a circa 1,5 miliardi e potenziate ulteriormente anche tramite le risorse europee, focalizzando su obiettivi precisi e più integrati la programmazione avviata di recente e rendendo i meccanismi più flessibili. Obiettivi che debbono partire dall’infrastrutturazione del servizio sociale professionale attraverso la stabilizzazione e l’assunzione degli assistenti sociali degli Enti Locali assicurando almeno i parametri già previsti; definire i livelli essenziali previsti dalla legge 328/00 in maniera precisa e inderogabile, coordinare a livello nazionale le politiche socio sanitarie sulla disabilità e non autosufficienza per garantire l’integrazione sui territori ricomponendo percorsi di cura e salute. Inoltre va ampliata la platea del Reddito di cittadinanza, almeno prevedendo un maggiore accesso ed un importo del beneficio più elevato per le famiglie con minori e/o numerose e semplificare le procedure e vanno sviluppati i servizi ed interventi per il sostegno a domicilio di anziani, disabili, non autosufficienti e minori ed a sostegno dei caregivers. Il grande impegno e la responsabilità dimostrata in questa fase di eccezionale gravità da istituzioni e forze sociali hanno dimostrato il valore del dialogo, del confronto, della condivisione per affrontare i problemi. Allora un patto per il welfare sociale sarebbe una scelta coraggiosa per fronteggiare più efficacemente l’emergenza ma guardando avanti e costruendo innovazione e futuro” .

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