1° Febbraio 2017 – La questione non e’ solo il voto subito o tra sei mesi o un anno, e’ se con le attuali leggi elettorali disomogenee creiamo le condizioni di governabilita’ di cui il Paese ha tanto bisogno. Il tema dello sviluppo e dell’equita’ ha bisogno di stabilita’, non di un governo che cambia continuamente”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ospite di “Coffee Break” su La7 intervistata a tutto campo sui temi caldi del momento nel Paese: a partire dai dati sulla disoccupazione giovanile diffusi ieri dall’Istat, al jobs act, voucher, legge elettorale.
Disoccupazione giovanile al 40%? “La Germania ha messo a zero la disoccupazione giovanile utilizzando in modo molto serio l’alternanza scuola -lavoro – ha detto la leader della Cisl. “Finalmente anche in questo paese e’ obbligatoria, ma non puo’ essere finta. I ragazzi devono essere nelle imprese, le imprese simulate nelle segreteria della scuola non servono. Chiediamo una figura di tutor, una persona che per competenze e capacita’ sappia far dialogare scuola, territorio e impresa”.
E torna a sottolineare che “il lavoro si crea con la crescita e lo sviluppo, non con le regole. Certamente il Jobs act “su alcune cose e’ servito,- ha osservato facendo riferimento al contratto a tutele crescenti che “ha creato meno finte partite Iva,meno finti co.co.co. e piu’ stabilizzazione del lavoro”, ma va completato e vanno fatto alcune modifiche. Sui correttivi ai voucher ad esempio “che oggi hanno raggiunto una dimensione abnorme, che spesso copre lavoro nero”, la Segretaria generale della Cisl è tornata a ribadire la linea della Confederazione secondo cui “basta tornare alla loro forma autentica, per lavori del tutto occasionali, della legge Biagi. Basta una legge di due righe” e su questo “deve esserci l’impegno del governo e di conseguenza del parlamento”.
Altro tema caldo le banche. Per Furlan “il sistema del credito nel nostro Paese deve essere rivisto. La nostra carta costituzionale dà un valore importante al sistema del credito e cioè come un elemento per lo sviluppo e per il sostegno delle famiglie. Mi sembra che di questo ci sia davvero poco, bisogna rivedere gli strumenti di
controllo e vigilanza. Quello che è successo in più occasioni – ha aggiunto Furlan parlando di controllo e vigilanza sulle banche – dimostra che non
sono stati all’altezza”. E sull’ipotesi di una black list degli insolventi: “credo che non dovremmo avere dubbi” ha precisato. “Sarebbe interessante capire come si sono dati i crediti, chi li ha dati, come li ha dati, con quale responsabilita’. Tante famiglie in difficolta’ non sempre hanno trovato l’ascolto del sistema bancario”ha concluso.