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D’Antona. Furlan: “Ucciso per voler riformare il mondo del lavoro con il dialogo sociale”

Pubblicato il 21 Mag, 2018
19 maggio 2018. “La Cisl non dimentica il sacrificio di Massimo D’Antona, intellettuale libero ucciso 19 anni fa dalle nuove brigate rosse per aver sostenuto la necessità di riformare il mondo del lavoro con il dialogo tra istituzioni, parti sociali,università. Una esigenza  di cui il paese ha bisogno anche oggi”. Lo scrive su twitter la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio del giuslavorista.
“Massimo D’Antona era un esempio di studioso sincero ed appassionato, un servitore dello stato ed un sostenitore convinto della concertazione, in grado di analizzare i cambiamenti della società italiana. I suoi scritti ed i suoi insegnamenti  rimangono ancora oggi un punto di riferimento non solo per il sindacato ma per tutto il mondo del lavoro” aggiunge in una nota la Cisl che oggi ha partecipato alla commemorazione di Massimo D’Antona a Roma con una delegazione guidata dal Segretario confederale, Andrea Cuccello.

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