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Donne. Furlan al webinar de ‘Il Messaggero’: “Per fare passi avanti sul piano culturale porre al centro occupazione femminile ed individuare importante ruolo donne nella crescita”

Roma, 25 febbraio 2021 – “C’è da fare molto sulla crisi occupazionale che ha colpito le donne” e “per fare passi avanti sul piano culturale bisogna mettere al centro la priorità dell’occupazione femminile, individuare il ruolo importantissimo delle donne nella crescita”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta stamani al webinar: “Molto donna. Obbligati a crescere, le donne fanno la differenza’ organizzato da ‘Il Messaggero’, ‘Il Gazzettino’, ‘Il Mattino’, ‘Corriere Adriatico’, ‘Quotidiano di Puglia’ e trasmesso in diretta dai siti di queste testate. (VIDEO)
“”Le donne hanno risentito più degli uomini le conseguenze drammatiche dal punto di vista occupazionale della pandemia e questo per cause oggettive. In primo luogo – ha osservato Furlan – – perché i settori entrati più in crisi sono quelli dei servizi, dove è altissima l’occupazione femminile. Inoltre perché donne e giovani hanno contratti più precari, che sono stati i primi a saltare. Siamo riusciti a creare le condizioni per un blocco ai licenziamenti, ma non a poter obbligare a rinnovare i contratti a termine”. Questa per Furlan “è una condizione negativa e drammatica, in un paese dove già prima della pandemia il tasso di occupazione femminile era nettamente inferiore alla media europea. C’è da fare molto – ha ribadito. E’ ora di passare dopo anni di analisi a misure concrete. Negli ultimi 15 anni sono stati tagliati 70 miliardi alla sanità, stroncando la sanità territoriale e questo ha comportato un’inefficienza nell’affrontare la pandemia; la carenza di organico negli ospedali ha creato disagi, meno cure e più morti. Lo stesso è stato fatto con i servizi sociali, con la scuola. Sono stati tagliati i servizi alla persona e alla famiglia. Non possiamo poi stupirci se moltissime donne al secondo figlio si dimettono dal posto di lavoro, perché spesso sono costrette a scegliere tra il lavoro e i figli”.

La segretaria della Cisl ha poi osservato come anche il tema scuola sia fondamentale “ma siamo un paese in cui mentre altri paesi europei investivano, noi, come per la sanità e il sociale, abbiamo cannibalizzato le risorse. Il diritto alla scuola materna a tempo pieno deve essere garantito da Trento a Palermo”. Per la leader della Cisl pertanto in vista delle risorse europee, “donne e giovani devono essere il filo logico con cui fare scelte di priorità e le priorità di investimento nel paese devono essere inquadrate in un’ottica diversa.
Se vogliamo un Paese diverso in cui sia valorizzato il ruolo delle donne bisogna investire in questi campi. Abbiamo 300 miliardi da investire, inseriamo queste priorità se vogliamo creare un paese diverso e non la fotocopia di quello che era prima della pandemia. Continuiamo a dirci che il basso tasso di occupazione femminile fa perdere punti di Pil al nostro Paese e non aiuta la crescita, oltre a creare profonde disuguaglianze. È ora di passare, dopo anni di analisi, a prendere misure concrete”.

E in tema di occupazione femminile ha tenuto a ricordare come spesso “dove non è arrivato lo Stato è arrivata la contrattazione”. “Abbiamo realizzato in questi anni tanti nidi aziendali, una cosa fondamentale”, osserva Furlan in riferimento al lavoro da lei svolto in questi anni in veste di Segretaria generale della Cisl, ruolo che a breve lascerà a Luigi Sbarra, attuale segretario generale aggiunto Cisl. Rimpianti? “Ogni cosa che non si riesce a fare – racconta – diventa un rimpianto, ma anche uno stimolo a riprendere e cercare di portare a casa il risultato”. Cita poi, in particolare, “la dicotomia per cui le donne si laureano più degli uomini, hanno risultati universitari generalmente più alti, e però, alla fine, c’è la difficoltà di inserimento. Bene – aggiunge Furlan – su questo, io credo che l’indirizzo di mettere insieme il percorso formativo nel dialogo con l’impresa, aiuterà moltissimo soprattutto le ragazze e le donne” ha concluso.

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