Roma, 17 ottobre 2017 – “Non più rinviabile la costituzione di una task force al ministero delle Infrastrutture che coordini gli interventi, velocizzi la spesa e metta a valore le risorse per poter riqualificare il patrimonio pubblico ed assegnare rapidamente, utilizzando le graduatorie in essere, gli alloggi recuperati a tante famiglie disperate, dando così una risposta alla fame di case che c’è nel paese”. È la richiesta del segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, che in una nota definisce “intollerabile che non si riescano a spendere i 460 milioni stanziati dal governo per riqualificare circa 24 mila alloggi popolari mentre il paese è alle prese con una drammatica emergenza abitativa fatta di sfratti, occupazioni abusive e carenza di alloggi sociali”.
Per Falotico “le responsabilità vanno articolate tra governo e Regioni: il primo per non aver realizzato negli ultimi anni una vera politica dell’abitare, le seconde per non aver saputo spendere finora, con poche eccezioni, le risorse già trasferite dal governo, pari a circa 340 milioni di euro, sul totale dei 460 milioni stanziati col risultato che dei 24 mila alloggi previsti dal piano nazionale le case popolari effettivamente recuperate sono meno di 3 mila e quelle assegnate circa 2 mila, una goccia nel mare delle necessità”.
Il piano del governo, pur non essendo risolutivo, sarebbe una prima risposta alla fame di case e una boccata di ossigeno per l’edilizia – continua Falotico – ma in Italia bisogna fare i conti con l’oste della burocrazia che con i suoi formalismi granitici e i suoi tempi biblici è un freno a mano tirato sul rilancio del paese. Si parla tanto di industria e pubblica amministrazione 4.0 – conclude il segretario del Sicet Cisl – ma sulle politiche dell’abitare siamo ancora allo zero punto zero”.