Roma, 9 maggio 2018 – “Deprecabile la decisione della Esso Italiana che mette a rischio l’occupazione e lo stesso tessuto industriale e produttivo del nostro Paese”. Così le Segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil alla notizia della decisione della Esso italiana di vendere la raffineria di Augusta e i depositi logistici di Palermo, Augusta e Napoli alla Sonatrach, azienda di stato algerina. Una decisione presa dall’azienda senza aver dato alcun preavviso alle organizzazioni sindacali. Lo hanno appreso oggi dal management della società i 660 dipendenti diretti dell’azienda nel corso dell’informativa annuale.
Le Segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno immediatamente inviato una richiesta di incontro presso il ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della direzione della Esso Italiana e della società acquirente Sonatrach, per confrontarsi sul futuro lavorativo dei 660 dipendenti coinvolti e sulle prospettive per le restanti attività industriali nel nostro Paese. Nel frattempo è stato proclamato lo “stato di agitazione con sospensione di ogni prestazione straordinaria e il rigido rispetto delle procedure lavorative, oltre a un ciclo di assemblee con i lavoratori entro il prossimo venerdì 11 maggio per un aggiornamento tempestivo sulla situazione”
La scelta da parte della direzione aziendale ha sortito pesanti proteste da parte dei lavoratori e delle Segreterie Nazionali, delle strutture territoriali e del Coordinamento delle RSU Esso Italiana, che hanno così visto violato il Protocollo sulle Relazioni sindacali in vigore tra le parti, che disciplina peraltro la gestione concordata delle criticità.
La preoccupazione dei sindacati è estesa anche alle rimanenti attività che restano in capo alla Esso Italiana (la sede centrale, le attività commerciali, lo stabilimento di Vado Ligure, la raffineria SARPOM, i depositi di Chivasso, Arluno e Genova Calata Canzio, la direzione chimica di Milano), che occupano circa 650 lavoratori.