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Equitalia. First Cisl: Riorganizzazione per tutela riscossione tributi

Pubblicato il 12 Mag, 2016

Firenze, 12 Maggio 2016. Creazione di un Durc sociale, bonus-malus del contribuente, baratto amministrativo con i comuni, notifica degli atti tramite pec, azioni esecutive meno invadenti e più graduali, superamento della cosiddetta ‘schiavitù fiscale’. Sono alcuni dei provvedimenti indicati nel Manifesto che la First-Cisl nazionale ha messo a punto per riorganizzare il sistema di riscossione fiscale, nel rispetto delle persone e delle loro difficoltà e al tempo stesso con la consapevolezza che i tanti che in Italia non pagano le tasse rendono più pesante il fardello per i contribuenti onesti.
Il Manifesto è stato presentato questa mattina a Firenze, nel corso di un convegno organizzato dalla First in collaborazione con la Cisl di Firenze-Prato ed a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessore regionale Vittorio Bugli, Marco Colzi direttore Equitalia Centro, Leonardo Bassilichi presidente Camera di Commercio Firenze, Nico Gronchi presidente Confesercenti Toscana, Francesca Pirelli dell’Ordine dei commercialisti.
“Equitalia deve cambiare pelle – ha detto Alessandro Delfino, della Fist-Cisl nazionale – superando quello stereotipo negativo che ci hanno cucito addosso e svolgere questa funzione necessaria, mettendosi a fianco del cittadino, dando consulenza e tutoraggio a chi intende pagare, pur restando inflessibile verso chi non ha intenzione di pagare le tasse. Le proposte che presentiamo oggi nascono dall’esperienza concreta dei lavoratori, nella convinzione che questo può migliorare la loro condizione di lavoro, ma anche la tutela di tutti i cittadini.”
La riorganizzazione, secondo il Manifesto della First, non può prescindere da Equitalia, “quale unica agenzia nazionale a tutela del sistema di riscossione, garante del credito collettivo e del rischio di dumping fiscale”, ma ripartendo da “un nuovo patto di fiducia tra cittadini, imprese e agenti di riscossione.”
L’obiettivo è quello di assicurare “trasparenza e certezza del carico tributario annuo, tracciabilità completa del sistema lavoro negli appalti, coordinamento delle politiche fiscali e di esazione con quelle di presidio della legalità, a partire da antiusura e antimafia.”
Tra le misure proposte nel Manifesto la creazione del “Durc sociale, quale strumento che oltre alla corretta relazione contributiva, evidenzi il processo di responsabilità sociale economico e di fiscalità dei contribuenti.”
La First ipotizza anche di “premiare i virtuosi che pagano regolarmente con l’introduzione del bonus/malus: più basso è il punteggio meno si paga in termini di mora” e di rilanciare, soprattutto da parte dei comuni, il poco utilizzato (in Toscana lo fa solo Seggiano) ‘baratto amministrativo’, prevedendo cioè l’assolvimento del debito con una prestazione lavorativa di utilità sociale.
Il Manifesto dice “no alla schiavitù fiscale” chiedendo per questo un “calcolo delle rate tale da poter assolvere al pagamento del carico tributario arretrato e corrente” e propone “azioni esecutive meno invadenti e più graduali, per la riscossione degli importi minimi, anche concordate tra Equitalia e gli enti impositori”.
Proposta anche, per migliorare l’efficienza, la “notifica degli atti tramite pec anche per le persone fisiche, che possono eleggere domicilio virtuale presso caaf o commercialisti”.

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