“In linea di principio pensiamo che ci debba essere una difesa comune. Quello che non condividiamo è che si assegni ad ogni Stato un’azione individuale: bisogna invece mettere insieme le forze e individuare risorse che siano altre rispetto a quelle già previste per altri capitoli”, come per la spesa sociale. Il piano europeo di riarmo da 800 miliardi quindi “lo guardiamo con favore ma facendo queste osservazioni”. Così la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, a margine di un convegno, confermando che sabato 15 marzo sarà in piazza del Popolo a Roma.
“Pensiamo che l’Europa debba svegliarsi perché ci sono pressioni che arrivano dai due blocchi opposti e non può rimanere schiacciata all’interno di queste due pressioni che sono forti e ci preoccupano molto. Ci preoccupano anche sul piano economico e commerciale. Pensiamo che debba lavorare per una forte coesione, per dare risposte sui diversi segmenti, da quello economico a quello sociale anche a quello militare. Pensiamo si debba attrezzare perché anche nella storia non ci si è mai difesi con parole, fiorellini, ci si è difesi con le armi”, aggiunge la leader della Cisl. A questo “associamo e riconfermiamo una strenua difesa delle ragioni dell’Ucraina, che è un popolo aggredito e non si deve abbandonare al proprio destino. Difendere un popolo aggredito significa difendere l’Europa, significa difendere anche noi”, conclude Fumarola