Roma 15 maggio 2018 – Valutazioni positive sull’accordo sindacale del 26 aprile 2018 che ha messo in sicurezza e salvaguardato l’occupazione dei 3.640 lavoratori di Mirafiori e dei 1.670 di Grugliasco, sono emerse nel corso delle Assemblee che si sono concluse oggi nei due poli produttivi dove è stato illustrato l’accordo. Lo annuncia Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl chiedendo che “ora si definiscano nel piano modelli e investimenti” es esprimendo “preoccupazione su eventuali dazi USA”.
“L’accordo – spiega Uliano – prevede un’importante programma di oltre 148.000 ore di formazione d’aula e on the job, coinvolgendo circa 1.053 lavoratori, l’utilizzo di un maggior periodo di ammortizzatori sociali e su base volontaria di un piano di incentivazioni per lo scivolo pensionistico, rotazioni e ricollocazioni, tutto finalizzato a dare garanzie occupazionali in preparazione dei prossimi investimenti destinati nel polo produttivo torinese.
Le assemblee sono state molto partecipate e i lavoratori hanno condiviso e compreso il valore dell’accordo che abbiamo fatto, dichiara Ferdinando Uliano il segretario nazionale della FIM-CISL che ha partecipato a tutte le assemblee di Mirafiori e Grugliasco. Senza questo accordo oltre 1.053 avrebbero rischiato di essere drammaticamente espulsi dal lavoro.
Durante l’assemblea il segretario della FIM ha dichiarato che ora i vertici di FCA devono fare la loro parte nel piano industriale che verrà presentato il prossimo 1 giugno. Servono investimenti e modelli nuovi e soprattutto devono essere chiari i tempi di attuazione che, per raggiungere la piena occupazione, devono essere definiti in maniera precisa e attuati in tempi brevi.
Sollecitato dalle preoccupazioni emerse da alcuni lavoratori sulle dichiarazioni di Trumph circa il rischio di un inasprimento dei dazi e delle conseguenti ricadute sulle auto importate negli USA, Uliano ha precisato che ogni operazione volta a scatenare una guerra commerciale sui dazi creerebbe inevitabilmente ripercussioni negative occupazionali, sia per gli stabilimenti italiani che per quelli statunitensi. Noi e il sindacato americano quando abbiamo condiviso la nascita di FCA – ha ribadito F. Uliano in assemblea – abbiamo risollevato dalle macerie e salvato dal fallimento Fiat e Chrysler, rilanciando il settore dell’auto evitando così migliaia di licenziamenti negli Stati Uniti e in Italia. Ora è indispensabile avere rassicurazioni da FCA e dalle istituzioni del nostro paese su questa partita, che potrebbe avere implicazioni sugli assetti occupazionali delle attuali produzioni destinate oltre oceano” ha concluso il segretario naionale Fim.