Roma, 6 settembre 2016. Si è tenuto questa mattina un incontro al Ministero dello Sviluppo economico, rappresentato dalla Viceministro Teresa Bellanova, per la vertenza General Electric Alstom Power di Sesto S. G., tra la Direzione aziendale, le organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm e la Rsu, con la presenza della Regione Lombardia e del Sindaco del Comune di Sesto S. Giovanni in provincia di Milano. “L’incontro fa seguito al termine della procedura di mobilità, che ha registrato il mancato accordo tar le parti il 29 luglio scorso. L’azienda, nell’occasione, non aveva accettato la richiesta sindacale di proroga della procedura, ma aveva dichiarato la disponibilità a sospendere i licenziamenti per 60 giorni, fino al 30 settembre, per verificare le possibilità di ricollocazione nel gruppo e le uscite incentivate – dichiara Nicola Alberta, segretario nazionale della Fim Cisl – Le organizzazioni sindacali hanno ribadito nell’incontro la sollecitazione alla General Electric di un piano di mantenimento del sito produttivo, anche verificando le possibilità di riconversione o di subentro di terzi soggetti industriali, e hanno richiesto la salvaguardia dell’occupazione e il non avvio di alcun licenziamento – continua Alberta – Il Viceministro Teresa Bellanova, per il Ministero, insieme alle altre Istituzioni, nel riconfermare appoggio alle richieste sindacali, ha dichiarato non accettabile il percorso di disimpegno intrapreso dal gruppo e ha sollecitato l’azienda a svolgere le verifiche per il mantenimento del presidio produttivo, offrendo la massima disponibilità a misure di sostegno industriale e riconvocando le parti per il prossimo 26 settembre – prosegue il segretario Fim – Siamo fermamente contrari ai licenziamenti e al disimpegno industriale. General Electric non può sottovalutare l’impegno e le disponibilità offerte dalle Istituzioni locali e dal Governo. Il gruppo è assolutamente in grado di predisporre un piano alternativo di investimenti che preveda prospettive di produzione e di lavoro per il sito di Sesto S. Giovanni. E’ un atto di responsabilità sociale e industriale che ci aspettiamo dalla azienda già con l’incontro del 26 settembre – conclude Nicola Alberta, segretario nazionale della Fim.