Roma, 13 gennaio 2016. “Il piano presentato da General Electric nel corso della riunione dell’organismo del CAE transitorio di Alstom, a seguito dell’acquisizione della divisione Power, contiene scelte che producono pesanti effetti in Italia, sul sito di Sesto San Giovanni. Il piano prevede 236 licenziamenti che sono effetto della cessazione dell’attività produttiva e di un pesante ridimensionamento dei servizi. La Fim giudica inaccettabili queste scelte, incomprensibili sull’aspetto industriale e non sostenibili sul piano sociale” – afferma il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli. “La lunga esperienza del sito Power di Sesto e le rilevanti competenze dei lavoratori hanno consentito, anche in tempi recenti, di risolvere criticità in molti stabilimenti europei. La Fim chiede con forza a GE, continua Bentivogli, di rivedere tali scelte, dettate da miopi logiche finanziarie che disperdono un importante patrimonio industriale e generano un grave problema sociale ai lavoratori e alle loro famiglie. La Fim rivendica l’apertura di un tavolo di confronto per individuare le prospettive industriali utili a mantenere l’attività e l’occupazione; la Fim, come ha sempre fatto in questi anni, darà il suo contributo per tutelare i lavoratori e costruire condizioni per sostenere il rilancio dello stabilimento. Il Power di Sesto San Giovanni è anche un’importante risorsa per il territorio; la Fim, conclude Bentivogli, invita le istituzioni nazionali, regionali e locali ad adoperarsi, per quanto di loro prerogativa, a mantenere e rilanciare questa presenza industriale italiana.”