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Giustizia. Petizione al ministro Orlando promossa da Cgil Cisl e Uil “Il ministro ed il Governo mantengano gli impegni su organici e riqualificazione del personale”

Pubblicato il 21 Ott, 2016

Roma 21 ottobre 2016.  Una petizione al ministro Andrea Orlando ed al Governo per chiedere il rispetto degli impegni su rafforzamento degli organici e riqualificazione del personale del Ministero della Giustizia. Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa lanciano l’iniziativa in tutti i posti di lavoro: “Per una Giustizia veloce che funzioni bisogna partire dall’investimento nelle competenze e nelle professionalità”. “La gravissima carenza di personale amministrativo negli uffici giudiziari non è una novità”, sostengono le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil, “è il risultato della scellerata politica posta in essere dai governi nel corso degli anni. All’assurdo deficit di forza lavoro degli uffici giudiziari, dove i dipendenti percepiscono mediamente il salario complessivamente più basso tra i lavoratori pubblici”, spiegano i sindacati, “si affianca la grave circostanza che il personale in servizio non ha ancora avuto alcuna possibilità di sviluppo professionale e sta subendo la pessima gestione del portale della mobilità da parte della Funzione Pubblica: è inaccettabile la mancata formazione del personale in transito verso la Giustizia”. “Il Ministro Orlando ed il Governo devono mantenere gli impegni assunti verso i propri dipendenti. Impegni chiari, inseriti nel programma di Governo e ribaditi negli innumerevoli incontri con gli operatori del settore”. Secondo Cgil Cisl e Uil, “vanno benissimo le nuove assunzioni ma le riforme già realizzate ed in corso di realizzazione richiedono personale riqualificato e motivato perché la Giustizia ritorni ad offrire un servizio all’altezza delle esigenze di cittadini, imprese e investitori internazionali. E’ questo anche il senso della petizione al Ministro ed al Governo promossa tra i lavoratori degli uffici giudiziari per chiedere di passare dalle parole ai fatti quanto a diritto alla carriera e adeguamento delle retribuzioni”.

 

 

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