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Governo. Furlan: “Subito tavoli su riforma del fisco, riforma previdenziale, pubblica amministrazione e soprattutto su crescita e sviluppo, come il presidente Conte aveva garantito”

Pubblicato il 16 Gen, 2020

Firenze, 16 gennaio 2020 –  “Domani sul cuneo fiscale noi diremo al governo che è un primo passo importante, Ma per noi è importante che sia davvero un primo piccolo passo rispetto a una riforma fiscale tutta da definire, da costruire, di cui però abbiamo chiaro l’obiettivo: far pagare meno tasse a chi oggi quasi al 90% supporta l’erario italiano, che sono i lavoratori dipendenti e pensionati”. Così Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, parlando dell’incontro di domani fra governo e sindacati sul cuneo fiscale, a margine del Consiglio generale della Cisl di Firenze e Prato. “Abbiamo troppe tasse sulle buste paga, troppe tasse sulle pensioni, in questo modo si indebolisce notevolmente anche il potere d’acquisto delle famiglie e non si aiutano le nostre imprese che al 75% lavorano per i consumi interni – ha aggiunto. “Quindi subito l’apertura di questo tavolo sulla riforma del fisco, mettendo al centro il lavoro e creando una condizione per cui buste paga dei lavoratori e pensioni dei nostri anziani siano più pesanti” ha insistito.  Alla domanda su cosa accadrebbe in caso di rifiuto del governo ad accettare le richieste, Furlan ha risposto: “E’ ovvio che la mobilitazione continua, anzi per dirla chiaramente, non l’abbiamo mai interrotta ed e’ evidente che se non porteremo a casa risultati importanti continuera’ in forme sempre piu’ importanti e determinate. E’ da oltre un anno che siamo in mobilitazione, abbiamo fatto scioperi generali di importanti categorie, tante manifestazioni in tutta Italia, anche per ricordare che c’e’ una parte importante del Paese, il Sud, che tutti dicono che deve ripartire ma finora non abbiamo visto nessun atto concreto. “.

 “Chiederemo inoltre al governo l’attivazione di tutti i tavoli che mesi e mesi fa il presidente Conte aveva garantito: oltre a quello sulla riforma del fisco e sulla riforma previdenziale, anche quello sulla pubblica amministrazione e soprattutto quello sulla crescita e lo sviluppo. Ricorderemo al governo la nostra richiesta di cambiare radicalmente i decreti sicurezza e di cambiare il decreto sblocca cantieri del Conte uno, che di fatto ha allargato il subappalto e ovviamente anche l’affidamento diretto. Dobbiamo partire da li’, dal ripristinare la legalita’, la trasparenza in assoluto, – ha detto – e quindi dal cambiare ad esempio quel decreto, e poi dallo sbloccare questi quasi cento miliardi bloccati, che corrispondono a cinquecentomila posti di lavoro. Nel frattempo notiamo che purtroppo lo stato di salute delle nostre infrastrutture, quelle esistenti, e’ uno stato di salute che toglie la sicurezza agli italiani. Quindi partiamo da qua: iniziamo a trattare, a confrontarci, a irrobustire azioni vere a tutela del lavoro e della capacita’ di impresa nel nostro Paese”.

Circa l’apertura ad un nuovo Statuto dei lavoratori ipotizzata dal ministro Giuseppe Provenzano in un’intervista: “Vedo che ci si appassiona sempre molto sugli atti regolatori del mercato del lavoro, cosa importante, e invece ci si appassiona molto meno su come creare il lavoro in questo paese. Io credo che oggi la priorita’ sia proprio quella. Sblocchiamo i cantieri – torna a ribadire la segretaria generale -, partiamo proprio dalle nostre infrastrutture che sono carenti, obsolete, non piu’ sicure, e in molta parte del territorio mancano totalmente. E investiamo in innovazione, in formazione, in ricerca. Credo che oggi la priorita’ innanzitutto debba essere questa”.

Ha parlato infine delle tante vertenze irrisolte che coinvolgono circa 300mila lavoratori su cui chiede una cabina di regia: “”Le vertenze vanno seguite, non basta spostarle nel tempo. Noi abbiamo oltre 150 vertenze aperte che coinvolgono 300 mila uomini e donne del lavoro su tutto il territorio, in modo particolare nel nostro sud. Ma accanto alle vertenze piu’ note”, ha aggiunto la leader della Cisl, “ce ne sono tante tante altre di cui difficilmente nel paese ci si ricorda. Ci vuole impegno nel curare le vertenze, nell’aiutare e sostenere anche le imprese a uscire in modo positivo dalla vertenza”, ha proseguito Furlan, “e l’unico modo positivo e’ quello di mantenere in vita l’azienda, e soprattutto in vita il lavoro Per questo noi continuiamo a dire al governo che il tavolo piu’ importante di quelli annunciati dal presidente del Consiglio, non Conte uno ma Conte due, e’ quello sulla crescita, e’ quello sul lavoro e anche una cabina di regia che serva davvero a seguire le vertenze, a seguirle sino a che finalmente si trovi un esito positivo”.

 

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