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Governo. Furlan: “Prossimo esecutivo utilizzi stesso metodo di confronto e capacità di ascolto di Gentiloni””

Pubblicato il 28 Dic, 2017

Roma, 28 dicembre 2017. “Speriamo che il prossimo Governo dopo le elezioni faccia tesoro del metodo di confronto e della capacità di ascolto del presidente Gentiloni e dei suoi Ministri nei confronti del ruolo e delle istanze del sindacato”. E’ quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando la conferenza stampa di fine anno del premier Paolo Gentiloni. “Ha fatto bene il Presidente del Consiglio Gentiloni a ricordare l’importanza del dialogo sociale ed i risultati positivi dell’azione di Governo sul piano economico e sociale grazie anche al proficuo clima di confronto con il sindacato, in particolare negli ultimi due anni. Ne sono testimonianza gli accordi che abbiamo siglato per cambiare la legge Fornero e rendere più flessibile il pensionamento per tante categorie e per i soggetti più deboli come le donne ed i lavoratori precoci. Ma su nostra spinta abbiamo concordato con il Governo importanti provvedimenti come il reddito di inclusione contro la povertà, la decontribuzione per i neo assunti, al 100 % nel sud, il piano di industria 4.0, le nuove politiche attive del lavoro e soprattutto lo sblocco dei rinnovi dei contratti pubblici, con norme più favorevoli alla contrattazione ed alla partecipazione. Ecco perchè bisogna continuare su questa strada affrontando i problemi del paese con serietà e competenza come ha ricordato Gentiloni. La condivisione degli obiettivi e degli strumenti ha permesso al nostro paese di ricominciare a crescere, come ha sottolineato Gentiloni, anche se tanto ancora rimane da fare per l’occupazione stabile dei giovani, cambiare il sistema fiscale a favore delle famiglie e degli investimenti produttivi nel rispetto dell’ambiente, potenziare le infrastrutture, ridurre il divario nord- sud e combattere le diseguaglianze sociali. La politica deve riscoprire la funzione indispensabile del dialogo con le parti sociali, valorizzando il ruolo di sintesi del sindacato, altrimenti il rischio è l’esplosione dei corporativismi, la micro conflittualità, il populismo sindacale, le chiusure localistiche. La disintermediazione e l’autosufficienza dei Governi non producono grandi risultati. Solo un rapporto con i migliori e più solidi soggetti di rappresentanza può garantire la necessaria coesione sociale, valorizzando la partecipazione dei lavoratori alle scelte di governo”.

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