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IBM. Fim Cisl: scongiurati i licenziamenti. Ora attivare confronto al Mise sulle prospettive industriali

Pubblicato il 19 Mag, 2016

Roma, 19 maggio 2016. “Nella serata di oggi presso Assolombarda a Milano è stata raggiunta l’ipotesi di accordo tra il gruppo IBM Italia con le Organizzazioni Sindacali Fim, Fiom,Uilm e il Coordinamento Nazionale delle RSU IBM sulla procedura di mobilità che l’azienda aveva avviato il 11 marzo 2016 per 290 lavoratori, di cui 190 dirigenti e 100 impiegati e tecnici. La procedura sarebbe scaduta il 26 maggio e fino ad oggi permanevano grandi rigidità da parte dell’azienda che aveva minacciato di procedere con i licenziamenti – ci riferisce il Segretario nazionale della Fim Cisl, Nicola Alberta, e il coordinatore Fim dell’IBM, Giuseppe Mansolillo – I sindacati e i lavoratori hanno realizzato diverse iniziative di sciopero e una manifestazione davanti a Montecitorio il 17 maggio scorso insieme a parlamentari di diverse forze politiche e svolgendo un incontro con la Commissione lavoro del Senato. Con il verbale sottoscritto si scongiurano i licenziamenti e si attivano una serie di strumenti per la gestione delle uscite volontarie, tra queste gli incentivi per le dimissioni e l’aggancio alla pensione, la formazione e la ricollocazione interna, il supporto alla ricollocazione esterna – continuano i due sindacalisti fella Fim – Nei prossimi giorni si terrà la consultazione tra i lavoratori ed è previsto l’incontro di conclusione della procedura al Ministero del lavoro il 24 maggio. Il gruppo conta oltre 5500 addetti ed è stato interessato in questi anni da diverse ristrutturazioni che hanno ridotto l’occupazione e la presenza industriale. La Fim-Cisl – proseguono – esprime soddisfazione per l’intesa perché si tutelano i lavoratori e si impediscono i licenziamenti, ma ribadisce la richiesta principale alla base della lotta dei lavoratori e dei sindacati che è quella delle prospettive e dell’assetto del gruppo nel nostro Paese, nei vari segmenti di attività del software, dei servizi avanzati e dell’assistenza ai clienti. Per questo la Fim insiste per un serio confronto al Ministero dello sviluppo economico con la multinazionale per avere informazioni e garanzie sui programmi di investimento e sulla salvaguardia dell’occupazione. Il nostro Paese – concludono – deve consolidare il patrimonio industriale e le attività di ricerca nel settore strategico dell’Information and communication technology”.

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