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Ilva. Al via la mobilitazione dei lavoratori dell’indotto. Fim Cisl: “Il Governo dia risposte chiare su piano industriale, ambientale e salvaguardia livelli occupazionali”

Pubblicato il 3 Feb, 2016

Taranto, 3 febbraio 2016. A partire da domani 4 febbraio assemblee che coinvolgeranno tutti i lavoratori su quello che è lo stato della vertenza. Presidio il 9 febbraio, sciopero il 10. La decisione da seguito ai documenti redatti il 22 e 29 gennaio dal consiglio di fabbrica delle RSU ILVA e dall’assemblea dei delegati di Appalto e Territorio di Taranto, le OO.SS. hanno indetto il seguente programma di mobilitazione: il 9 febbraio presidio organizzato da FIM FIOM UILM nel corso dell’incontro presso la Regione Puglia a Bari (che per noi dovrà svolgersi presso la sede naturale della Presidenza) per dare forza alle richiestedei sindacati in materia di ammortizzatori sociali ed integrazione al reddito per il personale in Cds. Sciopero di 4 ore il 10 febbraio per primo e secondo turno dalle 09.00 alle 13.00 per il primo turno, dalle 19.00 alle 23.00 per il secondo turno, che coinvolgerà i lavoratori di ILVA, delle ditte di appalto e territorio, e le altre categorie sindacali che rappresentano pezzi importanti di attività presenti nello stabilimento. Durante lo sciopero si svolgerà un presidio presso la Prefettura di Taranto a cui chiederemo di far da tramite con il Governo perché trasmetta la necessità, a bando scaduto, che hanno i lavoratori di conoscere i percorsi su cui si avvia la vicenda delle vendita ILVA. La mobilitazioni, condivise con i rappresentanti dei lavoratori, parte dalle urgenti necessità di chiarezza e certezze che oramai da tempo mancano nella vita dei dipendenti ILVA e del suo indotto. “Riteniamo – si legge in una nota di Fim, Fiom e Uilm . che sia il momento di essere uniti con la consapevolezza di condividere obiettivi comuni di ambientalizzazione del sito produttivo di Taranto, delle bonifiche del suo territorio e la tutela di tutti i posti di lavoro sia della fabbrica che del tessuto industriale Tarantino. Da una approfondita discussione tra Fim, Fiom Uilm e Usb si è convenuto – data la drammaticità della situazione in atto – di intraprendere percorsi condivisi di informazione ai lavoratori e iniziative che possano portare alla migliore soluzione sui temi sopra esposti.

Circa i motivi delle mobilitazioni la Fim Cisl in una nota sottolinea: “Riteniamo non più rinviabile da parte del governo il ribadire la strategicità di Taranto nel suo insieme. Confermiamo la necessità di ricevere risposte – in termini di piani industriali e ambientali – sull’ambientalizzazione dello stabilimento Ilva, a prescindere dal suo post vendita. Contestualmente -conclude la nota – rivendichiamo la tutela di tutti i livelli occupazionali dello stabilimento e dell’intero tessuto industriale di Taranto.

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