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Ilva. Bentivogli: “Ognuno torni a fare la propria parte per quello che gli compete. Gravi le affermazioni di Emiliano”

Pubblicato il 20 Dic, 2017

Roma, 20 dicembre 2017. “Sono affermazioni gravi che non si possono ascoltare soprattutto se vengono da chi ricopre ruoli istituzionali.  Ciascuno si dedichi con impegno al proprio pezzo, in particolare per quel che riguarda la sorveglianza e i problemi sanitari e si dia una mossa per procedere alle nomine sugli osservatori che attendiamo da tempo”. Cosi’ il Segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli, a quanto dichiarato dal Presidente della Regione, EMilia, che afferma “che c’è una parte che difende i bambini e la città di Taranto dai tumori e l’inquinamento, e un’altra, il sindacato, che non se ne occupa. Sono affermazioni gravi che non si possono ascoltare soprattutto se vengono da chi ricopre ruoli istituzionali.  Ciascuno si dedichi con impegno al proprio pezzo, in particolare per quel che riguarda la sorveglianza e i problemi sanitari e si dia una mossa per procedere alle nomine sugli osservatori che attendiamo da tempo”.
“Nel quartiere Tamburi e a Taranto l’odio non c’è per la fabbrica – una consultazione tra i cittadini lo ha confermato tempo fa – ma  c’è odio e sfiducia  per l’inconcludenza delle amministrazioni locali per  rendere ambientalmente sostenibile la produzione dell’acciaio. Per trovare una soluzione va ritrovato il buonsenso che fino ad oggi non c’è stato. I tempi dell’eventuale giudizio del ricorso li conosciamo e rischiano di far saltare tutto: Regione e Comune ritirino ricorso, basta giocare sulla pelle dei lavoratori e dei tarantini”.
“Oggi il quadro illustrato dal Ministro Calenda è stato serio, coerente e concreto, al contrario di quanto è accaduto fin ora in termini di tempo perduto su ambientalizzazione e rilancio aziendale.  In questa vicenda dal 2012 ad oggi giocano responsabilità diffuse, in particolare degli enti locali nel rallentare, con burocrazia interminabile e nei fatti,  l’attuazione di quanto prescritto dal Piano ambientale e dell’AIA”.

“Se il 9 gennaio si ferma la fabbrica -conclude Bentivogli- preparatevi ad un’invasione della Regione e del Municipio contro tutti coloro che giocano a danno della salute e dell’occupazione, due valori che in tutto il mondo sono compatibili ma che in Italia sono in contrapposizione”.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

 

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