Taranto, 27 giugno 2018. Il Segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, ha commentato la decisione dei commissari dell’Ilva di prorogare al 15 settembre le decisioni sul futuro dello stabilimento. “La nuova scadenza per la gestione commissariale al 15 settembre fatta senza motivazione e senza compiti assegnati è una vergogna. L’impianto non è sicuro, feriti e morti hanno segnato questa gestione commissariale – ha tenuto a sottolineare Bentivogli – che ha risparmiato in sicurezza nazionale non lesinando politiche anti-meritocratiche mentre i lavoratori rischiano ogni minuto. Sia chiaro al Ministro di Maio, al primo incidente il suo ministero sarà occupato dai lavoratori, quelli veri, se continua a parlare ai suoni followers deve sapere che ci sono persone in carne ossa che vogliono un impianto ambientalizzato e sicuro. Ci sono lavoratori che ripararono a spese loro le imbracature di sicurezza, vergognatevi” ha concluso.
E questa mattina Fim Fiom Uilm e Usb hanno scritto al Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, chiedendo una convocazione urgente, con la presenza anche dei Commissari straordinari, “per far luce su aspetti fondamentali riguardanti la proroga e l’intera vertenza” così come deciso dal Consiglio di Fabbrica riunito in data odierna. Tra i nodi fondamentali “la necessità di conoscere la reale posizione del Governo sull’Ilva, senza fraintendimenti e con chiarezza anche rispetto alle ultime dichiarazioni del Ministro. Non da meno ci preme -scrivono ancora i sindacati- conoscere con quali risorse si intende traguardare la proroga stabilita, come nelle parole dei commissari, come intendono “risparmiare” e “fare ulteriori sacrifici” avendo già oggi una situazione precaria in stabilimento a cui non saremo assolutamente disponibili. A fronte di una mancata convocazione urgente, le OO.SS. annunciano la loro autoconvocazione del consiglio di fabbrica presso il ministero dello sviluppo economico per il prossimo 4 luglio” .
“L’Usb propone di indire un referendum sulla reale volontà dei dipendenti sul futuro di Ilva ma il consiglio di fabbrica ritiene superata la proposta in base ai dati della propria rappresentanza, pari alll’80% dello stabilimento, a fronte degli 8 iscritti alle organizzazioni che invece chiedono la chiusura di Ilva. Il sindacato -conclude la lettera- ribadisce che non permetterà, ne ora, né tantomeno durante questa proroga, azioni unilaterali da parte di nessuno, in assenza di accordo sindacale.