20 luglio 2017 – “Dopo questo primo incontro è ora fondamentale costruire un calendario di confronto utile ad essere efficace suddividendo la trattativa in ogni singolo aspetto dal piano industriale a quello ambientale”.Così Marco Bentivogli, segretario generale al termine del primo incontro tra ArcerlorMittal (AM investoCo) rappresentata da Geert Van Poelvoorde Ceo ArcelorMittal Europa per i prodotti piani e i Segretari generali e le delegazioni di Fim, Fiom, Uilm alla presenza del vice ministro Teresa Bellanova. “Il Ceo ha presentato il Gruppo Arcelor Mittal, gruppo siderurgico primo al mondo nella siderurgia con 95,5 milioni di tonnellate di acciaio prodotto, 200.000 dipendenti, presente in oltre 60 paesi” spiega Bentivogli ricordando che in Italia il gruppo è già presente con diversi siti e occupa 1200 lavoratori a cui si aggiunge ora lo stabilimento di Taranto, “molto importante per noi perché l’unico stabilimento primario in Italia e il più grande d’Europa. Poelvoorde ha ribadito come la priorità del Gruppo sia la produzione rispettando i criteri di salute e sicurezza e di tutela ambientale secondo le best practice europee, per questo la prima cosa che faremo, ha sottolineato -‐ sarà inviare un team all’Ilva di Taranto per lavorare da subito insieme al management locale, alla riduzione degli incidenti e degli infortuni, ed implementare gli impianti di produzione con le migliori tecnologie, già utilizzate da altri stabilimenti del gruppo, per la riduzione delle emissioni”.
“Il piano presentato oggi ha una visibilità fino al 2023, – spiega ancora Bentivogli. Su alcuni aspetti ci interessa però capire come si arriva a quella data, positiva la notizia su ricerca e sviluppo come quella che si lavora su nuovi materiali e produzioni avanzate, questo è fondamentale per rendere il gruppo competitivo. Vorremmo però avere maggiori dettagli su come utilizzare la logistica per favorire la complementarità tra i diversi siti italiani ed europei e la destinazione delle produzioni dei nuovi materiali più innovativi che è un terreno su cui recuperare clienti e su cui si è molto arretrato in questi ultimi anni. Singolare che Fca riceva acciaio dal Nord della Germania da Arcelor Mittal per le produzioni italiane di auto. Ci sono poi questioni ancora aperte, non è chiaro cosa accade dopo il 2024 al tubificio, attualmente ci lavorano 800 persone, per cui a novembre scade la certificazione e soprattutto è utile comprendere come ci si arriva al 2024. Su Genova non abbiamo avuto poi informazioni rispetto alla produzione banda stagnata. Chiediamo rassicurazioni sull’indotto, su cui è necessario avere maggiori informazioni e per quanto riguarda le bramme e bobine importate da lavorare all’Ilva ci sarà necessità di ulteriori interventi infrastrutturali. Molto del lavoro che faremo insieme dipenderà dal metodo di confronto per superare il genericismo ed entrare negli aspetti più specifici in modo efficace. Per noi l’accordo con i commissari è il punto di partenza di un confronto che dovrà risolvere e chiarire numerosi nodi su rilancio, ambiente e occupazione interna e esterna di tutto il Gruppo. E’ stato definito un calendario di incontri che partirà dal mese di settembre” conclude.
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